Ritratti di Santi: San Martino de Porres

Manifestazioni ed eventi

Ritratti di Santi

L’appuntamento è al Santuario della Madonna delle Laste, retto dai Padri Carmelitani Scalzi, per una S. Messa nel corso della quale si contemplerà di volta in volta la figura di un santo, attraverso la lettura del profilo redatto da p. Antonio M. Sicari ocd.
I canti del Coro Madonna delle Laste, diretto dal maestro Cecilia Vettorazzi aggiungeranno bellezza e profondità a queste soste di meditazione e preghiera.

Secondo appuntamento questa sera alle ore 20.30 per l’itinerario quaresimale offerto dal M.E.C. (Movimento Ecclesiale Carmelitano) al Santuario Madonna delle Laste di Trento. La figura offerta alla meditazione dei presenti sarà Martino del Porres (1579 – 1639), un santo peruviano dell’ordine di san Domenico che, per la carità ardente con la quale amava e serviva tutti, senza distinzione, seppe conquistare il cuore di poveri e potenti. La sua predicazione del Vangelo, intrisa di semplicità e di autentico amore a Gesù Crocifisso, era così affascinante da attrarre irresistibilmente a Dio quanti lo ascoltavano. Per alcuni tratti della sua vita può forse essere accostato a san Francesco d’Assisi. Aveva infatti una venerazione incondizionata verso i sacerdoti - dei quali affermava che avrebbe “baciato loro non solo le mani, tra cui Dio scende ogni giorno, ma i piedi, dato che sono “quelli dei messaggeri di Dio” -, e una tale tenerezza nei riguardi degli animali, da renderli incapaci, quasi al pari degli uomini, di disobbedirgli.

SAN MARTINO DE PORRES
"Martino della Carità" (1579 - i639)

Quando in convento scoppiò un’epidemia mortale, Martino si trovò da solo a dover assistere contemporaneamente più di sessanta frati gravemente malati e guarirono tutti.
Come facesse a resistere era un mistero. A mezzogiorno più di duecento poveri si affollavano alla porta del convento e Martino, con alcuni aiutanti, distribuiva a tutti una scodella di minestra calda. Ma nessuno riusciva mai a capire come facesse ad arrivare in fondo... In cucina dicevano che, a volte, ce n’era solo per una decina di persone. Così la fama del fraticello santo dilagava e le file di poveri e di malati si accrescevano. E come se non bastassero gli uomini, a volte si mettevano in fila per essere curati o sfamati anche cani e gatti. D’altronde la tenerezza di Martino per gli animali era proverbiale: li accoglieva, li medicava, li sfamava, parlava con loro, li consigliava e li rimproverava. Sembrava un nuovo San Francesco.


organizzazione: Movimento Ecclesiale Carmelitano