Roberto Vecchioni in concerto

Musica

Musica d'Autore 2007/2008

"Di rabbia e di stelle"
PIƯ CHE UN DISCO, UN BLUES
Roberto Vecchioni, da chiederci alla fine dell’ascolto se forse il problema non siamo noi, la nostra pochezza di sentimenti e gli occhiali rosa con cui forse vogliamo nasconderci la drammaticità dei tempi in cui viviamo. Ma quando un grande artista parla – ed era qualche anno che Vecchioni non scriveva più nuove canzoni – bisogna fermarsi e stare ad ascoltare. Forse ci sta suggerendo qualcosa per illuminare i nostri malesseri, o forse ci sta semplicemente mostrando la strada della sincerità.
Non è soddisfatto del mondo e dell’Italia in cui viviamo Vecchioni, e questo lo fa arrabbiare. Non è questione di grillismo o di cattiva politica: è la volgarità e la banalità dei tempi, ingiustizie comprese, a suscitare le ire del nostro. E anche il modo con cui rispondiamo, noi adulti, noi che il pallino l’abbiamo in mano, alle domande dei nostri figli.
Poi c’è l’amore. Vecchioni è maestro della canzone d’amore, da sempre. Ma stavolta le sue sono canzoni dell’amore in crisi, canzoni dell’aridità del cuore, di una aridità riconosciuta, ammessa senza vergogna, confessata. Canzoni dell’impotenza ad amare, dell’amarezza nel ritrovarsi vuoti. Canzoni del tempo che passa e che speravamo ci trovasse diversi. Più che un disco, un blues.
Però fermi tutti: questo non vuol dire che “…DI RABBIA E DI STELLE” sia un disco triste, tedioso, da poeta in disarmo. Al contrario è un disco pieno di vita, di scatti, di inventiva e di invettiva, di romanticismi e di lame taglienti, di allegrie musicali, di filastrocche, di nonsense, perfino di parolacce (ma solo quando le parole sembrano anche quelle troppo “buoniste”).
Insomma è un disco da grande ritorno, da Vecchioni in gran forma. E musicalmente perfino doppio, affidato com’è per metà alle cure musicali di Lucio Fabbri e per l’altra a quelle di Patrizio Fariselli. Meglio due chiavi di una, meglio due strade che una sola. Eppure c’è un unità finale di risultato che rende “… DI RABBIA E DI STELLE” uno dei più bei lavori di tutta la carriera di Roberto Vecchioni.

Informazioni sulla prevendita

cassa del Teatro Auditorium ore 10-19 dal lunedì al sabato
cassa del Teatro Sociale ore 16-19 dal lunedì al sabato
Casse Rurali Trentine convenzionate in orario di sportello
Prevendite Greenticket

Roberto Vecchioni nasce a Milano nel 1943 da genitori napoletani; è sposato con la giornalista Daria Colombo e ha quattro figli.
Nel 1968 si è laureato in lettere antiche all’Università Cattolica di Milano, dove è rimasto per i due anni successivi in qualità di assistente di ‘Storia delle religlioni’, proseguendo poi per trent’anni la sua attività di insegnante di greco, latino, italiano e storia nei licei classici.
Tra il 1999 e il 2000, in accordo col Ministero della Pubblica Istruzione, ha tenuto oltre ottanta conferenze nelle scuole e università italiane e francesi, incontrando 80.000 studenti sul tema ‘Musica e poesia’, e illustrando l’evoluzione storica e letteraria della ‘forma’ canzone dalle origini ai giorni nostri.
Ha raggiunto l’età pensionabile presso l’università di Torino, dove per tre anni ha insegnato ‘Forme di poesia in musica’.
La sua attività nel mondo musicale ha avuto inizio molto presto, negli anni ’60, quando ha cominciato a scrivere canzoni per artisti affermati (Vanoni, Zanicchi, Cinquetti, Michele ecc.); collaborazioni che riproporrà più tardi anche per Nannini, Oxa, Patty Pravo, Adamo.
Nel 1971 si è proposto per la prima volta come interprete delle sue canzoni e nel ’73 ha partecipato al Festival di Sanremo con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”. Il successo di pubblico è arrivato nel ’77 con “Samarcanda”, cui hanno fatto seguito altri 20 album per una vendita totale di oltre 6 milioni di copie. Da ricordare nel 1992 il brano “Voglio una donna” (da “Camper”), che ha vinto il Festivalbar come canzone più ascoltata dell’anno.
Vecchioni è autore di libri, saggi, articoli di fondo e commento per i più importanti giornali italiani.
Come narratore ha esordito nel 1983 con “Il grande sogno”, prosa e poesia, edito da Milano Libri. Nel 1996 è uscito “Viaggi del tempo immobile”, libro di racconti edito da Einaudi. Nel 1998 ha curato e composto la voce “Canzone d’autore” per l’Enciclopedia Treccani. Nel maggio del 2000, sempre per Einaudi, è stato pubblicato il suo primo romanzo: “Le parole non le portano le cicogne”, una coinvolgente avventura nel mondo della parola e dei suoi significati. E’ del 2004 il romanzo breve “Il libraio di Selinunte” (quattro edizioni). Sempre Einaudi, nel 2002, ha pubblicato i testi della sua opera omnia dal titolo “Trovarti, amarti, giocare il tempo”.
Numerosissimi i premi e i riconoscimenti ricevuti, tra i quali spiccano la nomina a Cavaliere ufficiale della Repubblica (Ciampo, motu proprio 2004), l’Ambrogino d’oro del 1985, il premio La Pira, il premio Scanno per la narrativa, i due premi Tenco alla carriera, il premio Angelo dell’anno nel 2005 per le sue attività benefiche, oltre a svariate nomine di cittadinanza onoraria e ringraziamenti umanitari. Nel 1974 ha vinto il premio della critica discografica come miglior disco dell’anno per “Il re non si diverte”.
Attualmente è docente di ‘Forme di poesia per musica’ all’Università di Teramo e porta in giro nei più prestigiosi teatri italiani un recital di musica d’autore, avvalendosi di Patrizio Fariselli al pianoforte e Paolo Dalla Porta al contrabbasso.


organizzazione: Centro Servizi Culturali Santa Chiara