Rosenstrasse
Lunedìcinema a Povo
Germania, 2003
Titolo originale: Rosenstrasse
Genere: Drammatico
Durata: 136'
Regia: Margarethe von Trotta
Cast: Katja Riemann, Maria Schrader, Jürgen Vogel, Martin Feifel, Fedja van Huêt, Nina Kunzendorf
Ruth Weinstein, una signora newyorkese, ha appena sepolto il marito. Nel dolore riflette sulla religione ebraica ortodossa e organizza un lutto di trenta giorni per tutta la famiglia. Inoltre, disapprova il matrimonio della figlia Hannah con il sudamericano Luis. Per capire come mai la madre si comporti così stranamente, Hannah, alla ricerca di indizi...
'Rosenstrasse', le donne di Margarethe Von Trotta contro il nazismo
Berlino 1943: un centinaio di donne tedesche, pure ariane, staziona silenziosa davanti un palazzo della Rosenstrasse, dove i loro mariti ebrei sono in attesa di essere deportati nei campi di concentramento.
Urlano 'voglio mio marito' e non smettono mai di protestare con la loro minacciosa presenza. Alla fine, arriva il miracolo: gli ebrei vengono liberati.
Questo episodio di piccola resistenza tedesca al nazismo, è lo spunto di 'Rosenstrasse' di Margarethe Von Trotta, in concorso lo scorso anno a Venezia '60 dove una delle protagoniste, Katja Riemann, si è aggiudicata la Coppa Volpi come miglior attrice.
VON TROTTA: "FARE QUESTO FILM NON E' STATO FACILE: VOLEVANO SOLO COMMEDIE"
"Di quello che è successo a Rosenstrasse me ne parlò per primo mio marito Volker Schlondorff molti anni fa dicendomi che era un soggetto adatto a me - spiega la regista a Roma per presentare il film -, poi c'è stato un documentario in tv su questo tema. Ma riuscire a fare il film non è stato facile perchè in Germania quando l'ho proposto, negli anni Novanta, volevano solo commedie".
" 'Rosenstrasse' - racconta la regista - parla di una storia dimenticata, che nessuno conosceva. Per questo ho pensato di tirarla fuori dagli archivi storici. Mi è piaciuto raccontare il coraggio di un gruppo di donne che con le loro proteste hanno salvato i loro uomini".
" Erano donne cosidette ariane che avevano sposato uomini ebrei. Il film racconta di una sorta di "miracolo nazista"
" Nei giorni dell'ultima razzia - spiega la Von Trotta -, nel febbraio del '43, anche questi uomini - che fino ad allora erano rimasti sotto protezione per essere sposati con donne non ebree - sono stati portati nell'edificio di Rosenstrasse e avevano paura di essere deportati. Le loro donne, una a una, sono andate sotto le finestre di quell'edificio, prima in silenzio, poi hanno cominciato a gridare: Io rivoglio il mio uomo".
"E ogni giorno che passava aumentavano. E con loro il resto della famiglia. A quel punto Gobbels, che era uno molto intelligente, ministro anche della propaganda, ha pensato che potesse essere uno scandalo e ha liberato tutti quegli uomini".
Come hanno reagito al film in Germania?
"Anche quelli che vivono a Berlino, dove esiste una lapide dedicata a Rosenstrasse, non sapevano di questa storia. Anche perché la strada dov'è l'edificio è fuori dal traffico generale. La reazione vera in Germania non la conosco, ma al botteghino il film è andato molto bene. La gente ha accettato di vedere questo film, anche gli intellettuali più scettici. Uno storico ha provato a dire che era tutto falso, ma evidentemente non ha capito nulla".
"Mio figlio ha partecipato alle ricerche storiche ma anche altri hanno confermato che è tutto vero. Il coraggio delle donne ha liberato quegli uomini. Questo era il punto di partenza per fare questo film. Perché dopo la guerra nessuno ha portuto fare film così pericolosi. Dopo un lungo tempo di rimozione, i tedeschi hano accettato di essere colpevoli".
"Sapere che il film esce in Italia nel giorno della memoria - conclude la regista - è un'ottima scelta. Mi sarebbe piaciuto che uscisse quel giorno anche in Germania, ma lì è uscito dopo Venezia. Anche se per me il giorno della memoria è sempre un po' complicato, perché ogni giorno è un giorno della memoria".
da: www.kataweb.it/cinema