Schermi nell'utopia
Il Cineforum "SCHERMI NELL'UTOPIA" propone una serie di film che sottolineano l'importanza e la necessità artistica di creare opera cinematografiche utopiche, caratterizzate da una tensione continua che unisce sia l'alto! valore dei contenuti che i mezzi e le fatiche messi in campo per farli giungere al pubblico.
L'utopia fuori e dentro lo schermo.
Giovedì 8 Dicembre, ore 20.45
Viaggio allinferno
di F. Bahr (1992)
La cronaca delle difficoltà affrontate sul set di Apocalypse Now, nel tentativo di portare a compimento una visione artistica e cinematografica senza precedenti...
Giovedì 15 Dicembre, ore 20.45
Mishima
di P. Schrader, 1985
Un film affascinante e folle che racconta la vita del grande scrittore giapponese Yukio Mishima...
Giovedì 22 Dicembre, ore 20.45
I cancelli del cielo
di M. Cimino (1980)
Il film che portò al fallimento al United Artists negli anni 80. Un western che si fa specchio della società americana contemporanea...
Giovedì 29 Dicembre, ore 20.45
Quando eravamo re
di L. Gast (1996)
Eccezionale documentario sul leggendario match tra Mohammed Alì e George Foreman avvenuto a Kinshasa nel 1974...
Giovedì 5 Gennaio, ore 20.45
Baraka
di R. Fricke (1992)
La disarmante bellezza delluomo quale essere vivente e quale essere sociale
Mercoledì 18 gennaio, ore 20.45
Brazil
di Terry Gilliam (GB, 1984)
Ambientata in una megalopoli futuristica e tecnologica, dove un grande sistema controlla menti e individui, la storia di Sam Lowry e del suo tentativo di evadere dalla realtà. Un capolavoro di immagini che commuove, allarma, incanta...
Mercoledì 25 Gennaio ore 20.45
Lost in la Mancha
di Keith Fulton, Louis Pepe (Usa/Uk, 2002)
Documentario sulle vicende del film 'The Man Who Killed Don Quixote' di Terry Gilliam, mai portato sugli schermi
Orson Welles: the one man band
di Vassili Silovic (Francia/Germania/Spagna/Svizzera, 1996)
Gli oggetti smarriti e i progetti mancati del cinema di Orson Welles: una raccolta di autentiche perle dutopia.
Mercoledì 1 Febbraio ore 20.45
Yol
di Serif Goren (Svizzera/Francia, 1981)
Cinque detenuti escono dal carcere per una licenza di otto giorni, ma incontrano la prigione della realtà sociale turca del periodo. Un film scritto e ideato in carcere da Guney, che per montarlo fuggì in Svizzera approfittando di una licenza premio, come per i protagonisti del suo lungometraggio.
Mercoledì 8 Febbraio ore 20.45
Reds
di Warren Beatty (Usa, 1981)
La storia del giornalista americano John Reed che partecipò alla rivoluzione bolscevica del 1917, e la narrò nel famoso libro "Dieci giorni che sconvolsero il mondo".
Mercoledì 15 Febbraio ore 20.45
Blue
di Derek Jarman (Uk, 1993)
Il regista Derek Jarman, ammalato di AIDS, sta morendo: la sua voce rivive la sua parabola esistenziale attraverso memorie visive e sonore immerse in un blu in cui galleggiano ricordi, gioie e rimpianti di una vita.
Mercoledì 22 Febbraio ore 20.45
Io e il vento
di Joris Ivens, Marcelline Loridan (Francia, 1988)
Un anziano regista, ha sognato fin da bambino di catturare il vento. Decide ora di recarsi in Cina per filmarlo.
Monografia su WERNER HERZOG
presso il Ci.Cu.Ta di via Roma, 35 a Trento.
Ingresso libero.
All'inizio degli anni '80 dello scorso secolo si tenne una sorta di rituale collettivo. Senza darsi appuntamento, in modo spontaneo si celebrò un grande addio. Addio a quella cultura che per anni aveva spinto all'utopia, al cambiamento, verso un mondo migliore: senza violenza e soprusi, governato dalle parole e magari anche dalla musica e dalla poesia. Quella cultura aveva descritto la realtà, trovandone i problemi, prospettandone il superamento e i modi.
Come se le cose non stessero così, come se la rotta fosse sbagliata e quel viaggio impossibile e privo di approdi, quelli che vi avevano partecipato tornarono, e la cultura dell'Utopia apparve un immenso mare di chiacchiere buono per sognatori e buoni a nulla.
Da allora la cultura si limita all'esistente, al presente, e anche coloro che avevano dato forma e direzione alla cultura dell'utopia la rinnegano, quasi se ne pentissero, peccati di gioventù, frivolezze.
Ciò di cui non ci si accorse, è che quella volta dell'addio alcuni, talmente pochi da non essere notati, rimasero saldi nell'idea che non è dell'uomo accettare le cose per come stanno, che qualcosa di diverso deve necessariamente esistere e che se la cultura dell'utopia aveva perso credibilità era il caso di provare a ridarvela. Si rimisero in viaggio, mettendo in discussione le vecchie coordinate, alla ricerca di direzioni più esatte, del vero più profondo. Per essere creduti avrebbero dovuto trasformare le parole e le immagini in realtà.
Non fu semplicemente un viaggio quasi in solitaria, contro corrente e con vento a sfavore. Risalirono i fiumi, trascinarono le navi sulle montagne, descrissero la morte, rilessero la storia, combatterono i luoghi comuni ed esplorarono i sogni. Poi si gettarono nell'orrore, testimoniarono l'impegno, la vittoria e il fallimento. Infine attraversarono il fuoco, inseguirono il vento, respirarono la terra.
Non descrissero l'utopia, la realizzarono.
Werner Herzog è stato uno di questi pochi. Il suo cinema è insieme la vita che è stata e la vita che può essere. Raccogliere i suoi film in una rassegna monografica significa sviluppare la capacità di guardare avanti e la coscienza di sapere che tutto, dora in poi, è ancora più possibile.
Mercoledì 8 Marzo, ore 20.45
Aguirre. Furore di Dio
di W. Herzog, 1972
Mercoledì 15 Marzo, ore 20.45
L'enigma di Kaspar Hauser
di W. Herzog, 1974
Mercoledì 22 Marzo, ore 20.45
Werner Herzog: I cortometraggi
Mercoledì 29 Marzo, ore 20.45
Fitzcarraldo
di W. Herzog, 1981
Mercoledì 5 Aprile, ore 20.45
Burden of Dreams (Making Fitzcarraldo)
di Les Blank, 1982
Mercoledì 12 Aprile, ore 20.45
Kinski: il mio nemico più caro
di W. Herzog, 1999
Mercoledì 19 Aprile, ore 20.45
Apocalisse nel deserto
di W. Herzog, 1991
Segni di vita
di W. Herzog, 1967
organizzazione: Laboratorio sul Moderno