Si alza il vento

Cinema

Jiro Horikoshi, si presenta al pubblico in sogno, a bordo di un aereo di fantasia in un idillio minacciato da un bombardiere, è un ragazzo con la passione degli aeroplani che nelle sue proiezioni oniriche incontra il proprio idolo, il conte Caproni, grande progettista italiano, a cui confida di voler diventare anch'egli progettista. Durante l'università assisterà al terribile terremoto del '22 e poi troverà lavoro alla Mitsubishi. Studiando la più avanzata tecnologia tedesca cercherà di mettere a punto qualcosa di ancora più innovativo, in grado non solo di colmare il gap che separa il Giappone dagli altri paesi ma anche di superarli. In questi viaggi incontrerà l'amore della sua vita, la donna che lo accompagnerà nel processo creativo.
Nonostante siano evidenti i temi che da sempre dominano il suo cinema è una trama insolita, impegnativa e coraggiosissima quella che Hayao Miyazaki imbastisce nel suo decimo lungometraggio, un biopic sul grande progettista di aerei che diede vita ai rivoluzionari modelli Mitsubishi A6M Zero, tristemente noti per essere stati utilizzati dai kamikaze durante la seconda guerra mondiale. Un film il cui linguaggio e la cui grammatica audiovisiva ricordano più la messa in scena dal vivo che quella animata.
Le contraddizioni non sono certo una novità nel cinema del regista che ha superato il concetto di buono e cattivo, che ama i motori ma è un fervente ecologista e che adora gli aerei da guerra pur inneggiando alla pace, ma stavolta le affronta di petto. The Wind Rises mostra che le contraddizioni non sono barriere ed è possibile al tempo stesso amare e odiare. La sua forza è farlo senza usare le parole ma con la forma di uno straordinario cartone di due ore, un film-fiume che racconta attraverso un uomo l'epica di una nazione e del suo spirito, la sua dignità, la sua etica del lavoro, in un tour de force che segna il ritorno del maestro a una produzione per nulla pigra o ripiegata sui soliti topoi, lontana dai grandi capolavori del passato e audace.

Basato su un manga dello stesso Miyazaki, mescola la vita di un personaggio reale - l'ingegnere aeronautico Jiro Morikoshi - con la storia d'amore descritta in un romanzo breve del 1938 del suo compatriota Tatsuo Hori. Fin da bambino Jiro è appassionato di volo e aerei, e spesso, in sogno, incontra il suo eroe, l'ingegnere italiano Gianni Caproni, che gli trasmette la passione per la bellezza estetica applicata al design. Nel 1923, in viaggio per Tokyo incontra colei che diventerà il suo amore della vita. Sottolineate da tonfi sonori realizzati a voce, le scene del terremoto del Kanto che giunge improvviso causando 150.000 morti, epidemie e violenze, sono raccontate come un sussulto e un gemito della terra. Da Tokyo piagata dal sisma, Jiro va a Nagoya dove trova lavoro alla Mitsubishi, costruendo un innovativo tipo di aereo che sarà usato come strumento di morte negli eventi bellici tra le 2 guerre mondiali. Per prolissità è la parte meno riuscita del film. Curata da Joe Hisaishi, la musica accentua il tono melanconico del film, tra i più cupi e dolenti di Miyazaki. Il titolo viene dal poema Il cimitero marino (1920) di Paul Valéry: "S'alza il vento... Bisogna osar di vivere".

Costi

È possibile assistere a singole proiezioni. Il costo del biglietto è di 5 euro e lo si può acquistare presso la cassa del Teatro San Marco da 15 minuti prima dell’inizio della proiezione. Non occorre prenotazione.

5 minuti prima dell’inizio di ogni proiezione viene proposta una breve introduzione a cura di uno dei collaboratori che hanno partecipato alla scelta dei film. Al termine, per chi vorrà trattenersi, ci sarà una breve discussione, affinché il  cineforum sia anche occasione di dialogo, riflessione e confronto.

Nel rispetto delle normative vigenti, per accedere al Teatro San Marco occorre la Certificazione verde COVID-19 (Green Pass). Le spettatrici e gli spettatori sono inoltre tenuti a igienizzarsi le mani all'ingresso del teatro e a indossare la mascherina per tutta la durata della proiezione.