Sirio Galli - Taccuino grigioverde 1941-42

Appunti, impressioni, documenti e fotografie di Sirio Galli dall’Albania e dalla Macedonia

Mostra

l Museo della Guerra dedica una mostra fotografica a Sirio Galli, artista originale da poco riscoperto grazie alla figlia Loretta che ha donato proprio al Museo di Rovereto il suo “Taccuino grigio-verde” insieme ad altri appunti, documenti e fotografie che documentano la sua permanenza in Albania tra il 1940 e il 1942.

Illustratore, designer e pubblicitario, Galli offre uno spaccato curioso dei territori d’oltreadriatico e dell’esperienza militare. Un importante nucleo di suoi disegni e progetti grafici è oggi conservato e valorizzato dal Triennale Design Museum di Milano.

Ad essere esposti nel torrione Malipiero del Castello di Rovereto dall’11 luglio al 10 novembre 2019 saranno le immagini raccolte in due taccuini di Galli: “Album 1940-1941. 1° e 2° anno di guerra. Albania traversata Durazzo, Shengiergj, Librazhd, Macedonia” e “Macedonia 1942”, insieme ad altri scatti che fanno parte della raccolta “L’imprevisto dell’imprevedibile. Foto 1933-1945”.

L’omaggio a Sirio Galli si inserisce nel ciclo di mostre e appuntamenti “Italiani in guerra” che il Museo dedica quest’anno alla Seconda guerra mondiale, proponendo riflessioni e sguardi inediti sul conflitto vissuto fuori dai confini nazionali.

Sirio Galli

Nato nel 1911 nel borgo di Scandicci nella campagna fiorentina, Sirio Galli è stato un artista eclettico, con interessi che spaziavano dalla pubblicità al design, dall’illustrazione alle arti decorative.

L’arruolamento nel 1932 e le vicende belliche in Africa Orientale si intrecciano con le sue variegate esperienze professionali che contribuiscono a formare quello che resterà un artista schivo ma entusiasta del suo lavoro. Nel 1940 viene richiamato alle armi e partecipa alle operazioni militari in Albania, raccogliendo nei suoi taccuini immagini e riflessioni sui luoghi che attraversa e le persone che incontra. Dopo l’8 settembre 1943 combatte tra le file delle formazioni partigiane, rientrando in Italia nel 1945. Racconta la sua esperienza in un diario di guerra conservato oggi nell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.

Dopo la guerra si intensifica la sua attività di grafico pubblicitario, creando marchi ed immagini per industrie e aziende, alternata alle produzioni decorative artigianali realizzate anche insieme alla moglie. Nel 1994 muore a Firenze all’età di 83 anni