Terezin - disegni e parole dei bambini

Mostra di disegni e poesie realizzati dai bambini durante il periodo di prigionia nel ghetto di Terezín, il più grande campo di concentramento della Cecoslovacchia

Mostra

Il 27 gennaio -in occasione della Giornata della Memoria 2017- verrà inaugurata la mostra “Terezín – disegni e parole dei bambini” a cura di Arci del Trentino.

Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, giorno dedicato al ricordo, per ricordare che durante la seconda guerra mondiale, milioni di donne, uomini e bambini sono stati perseguitati con leggi razziali, strappati alla vita e alle famiglie. Una pagina tragica della storia che è importante non dimenticare. Serve a non dimenticare le sofferenze di allora, per saper scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli ed altre persone. È compito nostro tenere vivo il ricordo, e noi, come Arci del Trentino quest’anno abbiamo deciso di ricordare così, con questa mostra.

La mostra comprende disegni e poesie realizzati dai bambini durante il periodo di prigionia nel ghetto di Terezín, il più grande campo di concentramento della Cecoslovacchia.

Nel periodo in cui durò il ghetto (dal 24 novembre 1941 all’8 maggio 1945) passarono per lo stesso 140.000 prigionieri. Proprio a Terezin perirono circa 35.000 detenuti. Degli 87.000 deportati a Est, dopo la guerra fecero ritorno solo 3.097 persone.

Fra i prigionieri di Terezin ci furono all’incirca 15.000 bambini, compresi i neonati. La maggior parte di essi morì nel corso del 1944 ad Auschwitz. Dopo la guerra non ne ritornò nemmeno 100 e di questi nessuno aveva meno di 14 anni.

Tutti i bambini soffrirono le misere condizioni igieniche e abitative e la fame. Soffrirono il distacco dalle famiglie e per non poter vivere e divertirsi come bambini. Per un periodo i prigionieri adulti riuscirono ad alleviare le condizioni di vita dei ragazzi facendo sì che venissero concentrati nelle “case d’infanzia”. In queste case operarono educatori e insegnanti prigionieri che riuscirono nonostante le infinite difficoltà e nel limite delle possibilità, a organizzare per i bambini una vita giornaliera e perfino l’insegnamento clandestino. Sotto la guida degli insegnanti i bambini partecipavano a lezioni e a molte iniziative culturali. Molti divebnnero attivi partecipanti a questi avvenimenti, fondarono circoli di recitazione e di canto, facevano teatro.

I bambini di Terezin scrivevano poesie e disegnavano con ciò che avevano, con materiale di scarto come i formulari già stampati e della pessima carta di guerra.

L’educazione figurativa veniva organizzata secondo un piano preciso. Il complesso dei disegni che si è riusciti a salvare e che fanno parte delle collezioni del Museo statale ebraico di Praga, comprende circa 4.000 disegni, i loro autori sono per la maggior parte bambini dai 10 ai 14 anni.

Sotto l’aspetto tematico i disegni si possono suddividere in due gruppi: da una parte quelli a tematica infantile, in cui piccoli autori tornavano alla loro infanzia perduta, disegnavano giocattoli, piatti pieni di cose da mangiare, l’ambiente della casa perduta. Prati pieni di fiori e farfalle, motivi di fiaba.

Il secondo gruppo è formato da disegni con motivi del ghetto, raffigurano la cruda relatà in cui i bambini erano costretti a vivere. Disegni delle caserme, dei blocchi, delle strade, dei baraccamenti con i letti a tre piani, i guardiani. Ma anche i malati, l’ospedale, il trasporto, il funerale, un’esecuzione.

Nonostante tutto però i piccoli credevano in un domani migliore.

Terezín si differenzia dagli altri campi di prigionia per la particolarità di essere stato usato come ghetto di propaganda, per migliorare l'immagine del regime. Terezin fu presentata come “zona autonoma di insediamento ebraico”, il modello nazista di insediamento per gli ebrei da presentare al mondo.

Ci fu un programma di abbellimento nel 1942, vennero create una finta orchestra, un finto bar, un finto asilo, in modo tale che il complesso sembrasse accogliente e ben organizzato. La verità è che dietro scuole, ospedali e biblioteche, si celava un mondo fatto di sofferenze e di privazioni, come i bambini ci esprimono nelle loro poesie e velatamente anche tra le immagini più spensierate dei disegni.

Questa raccolta di testimonianze ed il catalogo che ne è nato, verranno presentate all'inaugurazione della mostra che avrà luogo presso “Casa Legàt per l'Arte” a Volano il giorno 27 gennaio alle ore 20.30

La mostra rimarrà aperta sabato 28 e domenica 29 gennaio, nei seguenti orari: 9.00 – 12.00 e 14.00- 18.00.

Il lavoro condotto sui disegni e le poesie dei bambini di Terezín ha inoltre dato vita a un progetto scolastico promosso presso l'Istituto Comprensivo Vallagarina nelle classi quarte e quinte dei comuni di Volano, Calliano e Besenello, grazie alla preziosa collaborazione delle maestre.

 

Arci del Trentino, ringrazia inoltre per la collaborazione i Comuni di Volano, Calliano e Besenello, l'Istituto AltaVallagarina, la Comunità di Valle, e altre associazioni, l'ANFCDG, il Coro Amicizia Volano, l'Oratorio Don Italo Morghen, l'A.C. gli Alpini e le ACLI.

Per informazioni:
Sito Arci
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Andrea La Malfa, Presidente Arci del Trentino
Tel.  0461 231300 - Cell. 340 9839167
Claudia Cattani, curatrice della mostra
Tel. 0461 231300


organizzazione: Arci del Trentino