Un giorno per le "Carte di regola" - Diamoci una regola...ta

laboratori

Incontri e convegni , Laboratorio

Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige organizza un’intera giornata dedicata alle carte di regola, con attività e laboratori didattici per famiglie, visite guidate al Museo con approfondimenti sugli antichi statuti regolieri trentini.

COSA SONO LE CARTE DI REGOLA?

Dal medioevo all’inizio dell’Ottocento, le comunità rurali trentine provvedevano autonomamente all’amministrazione di estesi beni collettivi, costituiti dai boschi e dai pascoli di alta quota, alla salvaguardia della proprietà privata, limitata ai campi e ai prati, e al regolamento delle relazioni tra gli individui in rapporto all’accesso alle risorse naturali e allo svolgimento delle attività produttive.

Certo, l’autonomia non dev’essere confusa con la sovranità. Una comunità è sovrana quando non dipende da un potere o da un’autorità superiori nell’ordinamento giuridico cui appartiene; è invece autonoma quando gode di un’ampia libertà amministrativa, ma pur sempre in un contesto stabilito da un’autorità superiore cui si deve infine in qualche maniera render conto; e appunto le comunità rurali trentine erano inserite nella complessa struttura delle gerarchie feudali.

Comunità autonome, dunque, non sovrane, che a documenti denominati “carte di regola” o, con minore frequenza, “statuti”, “ordini”, “ordinamenti” o “poste” affidavano le norme che disciplinavano la conduzione dei boschi e dei pascoli, dei campi e dei prati, l’allevamento del bestiame, l’utilizzo dell’acqua, la prevenzione degli incendi, la manutenzione delle strade e degli argini, talvolta pure le pratiche devozionali collettive e lo smercio della carne e del pane; nelle carte di regola, inoltre, erano raccolte le norme che fissano i termini della presenza dei forestieri nell’ambito del villaggio e regolano lo svolgimento dell’assemblea comunitaria, l’elezione e le mansioni degli amministratori e stabiliscono l’importo e le modalità di pagamento delle ammende. Si tratta di documenti che disegnano, dunque, l’intelaiatura concettuale e giuridica in cui nel corso dei secoli si strutturano le relazioni sociali ed economiche tra i membri della comunità e si declina un rapporto tra le attività umane e l’ambiente naturale che ha modellato le attuali forme del paesaggio trentino. Ma forse il lascito maggiore delle antiche comunità – sia pure nei limiti connessi con l’esiguità delle risorse e con l’esclusione dal governo di una porzione rilevante della popolazione: le donne, in primo luogo e i forestieri –, può essere individuato nella partecipazione collettiva e diretta alla definizione e all’applicazione delle norme che garantiscono la sussistenza in un ambiente difficile e tutt’altro che generoso. In definitiva, la storia delle comunità rurali trentine sembra impartire una lezione d’impegno civile a un’attualità spesso distratta o assente.

Cantava Giorgio Gaber all’inizio degli anni settanta:

La libertà
non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

Il Museo di San Michele, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni culturali, propone un itinerario alla scoperta delle carte di regola che è pure un ritorno alle origini e un invito a una cittadinanza attiva:

alla scoperta del passato per capire il presente e costruire un futuro consapevole.

dalle 10 alle 18 attività e laboratori didattici per famiglie per scoprire le carte di regola “Diamoci una regola…ta”.

Costi

La prenotazione per tutte le iniziative della giornata è obbligatoria

sul sito www.museosanmichele.it

o chiamando lo 0461 650314.

Necessario il green pass.