(im)probabili assonanze #13

Jessica Morelli, Saman Kalantari e Gianni Cestari

Tre artisti, di formazioni diverse, con progetti artistici divergenti che hanno realizzato tre “pensieri in viaggio” che ci parlano del nostro stare nel mondo, ognuno a modo proprio.

Jessica Morelli, fotografa ferrarese che ama divulgare la sua arte per diffonderla sempre di più, ha scattato l’immagine di un istante: un tramonto ricolmo di colori e di luce mentre la macchinina percorre strade impervie, dissestate, quasi lunari. Dove siamo? Che strada stiamo percorrendo? Cosa ci aspetta? Dove stiamo andando?

Jessica invita a guardare il cielo, là oltre l’orizzonte, perché a breve appariranno luna e stelle: magnifico giallo spettacolo del cielo e allora forse tutti i nostri pensieri, come per magia, diventeranno colore.

Come non associare “Costruttori di stelle” della giovane illustratrice coreana Soojin Kwak per Carthusia edizioni (2019). Un libro senza parole, in fondo non ce ne è bisogno, le immagini parlano da sole e mostrano una piccola fabbrica di costruttori di stelle. Uomini e donne operosi che progettano il nostro cielo e tutti quei puntini luminosi che spesso neanche guardiamo. È un’attività incalzante: c’è chi progetta, chi costruisce con i più vari materiali, chi dipinge, chi asciuga, chi mette le lucette, chi trasporta tutto accanto ad una falce di luna e chi, finalmente, accende le luci. Che spettacolo!

Grazie Jessica per averci ricordato di non perderci la vista di tanta luminosità e radiosità!

Saman Kalantari stampa la piccola automobile su una maglietta di cotone nera; sotto vi pone una poesia sull’importanza del viaggiare per trovare se stessi, dietro propone una delle mappe di Alighiero Boetti e infine scatta una fotografia. Mondo, macchinine, viaggi, ricerca, paesi e lingue diverse, relazioni, intrecci, sguardi. Quanti spunti, quante riflessioni tutte insieme.

A noi ha colpito la “tessitura” dell’opera, non solo perché la mappa boettiana è realizzata grazie all’abilità di ricamatrici afghane, ma anche per la capacità di Saman di mettere in circolo tanti mondi ed esperienze per evidenziare la ricchezza che offre l’intreccio.

Sulla scia delle relazioni “tessute” e delle assonanza con artisti contemporanei, proponiamo un libro che racconta una biografia importante: “Ninnananna di stoffa. La vita tessuta di Louise Bourgeois” di Amy Novesky e Isabelle Arsenault per Mondadori (2018).

Sono i tessuti che si formano tra trama e ordito degli arazzi, che hanno formato la giovane Louise Bourgeois mentre faceva l’apprendistato nell’atelier di famiglia, i protagonisti della storia. Tutta la sua vita è fatta di strappi e di sapienti ricuciture, come un ragno che tesse la sua tela nonostante tutto. Tutta la sua vita è stata un viaggio, nel mondo, e fuori e dentro di sé.

Libro illustrato e opera di Saman sollecitano riflessioni sulla capacità di “rigenerarsi”, viaggiando, osservando il mondo, diffondendo pensieri, curando le proprie ferite per stabilire nuovi equilibri.

Gianni Cestari appoggia la macchinina su un tronco, che diventa montagna verticale, così l’automobile deve trovare una posizione gravitazionale che non la faccia cadere, anche perché gli occhi sono bendati e la vista difficoltosa. L’opera è un tutt’uno con la poesia che l’autore vi accosta, così si capisce che si ha bisogno di qualcuno per andare avanti, che le relazioni sono fondanti.

L’assonanza è stata davvero immediata: “Ti ricordi ancora” di Zoran Drvenkar e Jutta Bauer per Terre di mezzo Editore (2017). L’albo illustrato è un delicato racconto che una coppia adulta intreccia con i giovanili ricordi di una vita insieme, fin da bambini. I due spazi temporali – ieri e oggi - si confondono e se da un lato le illustrazioni rappresentano i momenti dell’infanzia, piccoli disegni bianchi e neri ci parlano del presente della coppia. Tutta la loro vita in non molte pagine, ma che intensità, che forza espressiva, che poesia nel parlarci di quel che è stato e del modo nel quale lo si è vissuto, perché non si aveva paura di nulla, anche se dietro ogni angolo c’era un’avventura. “Perché chi ha paura delle avventure può restarsene a casa” è scritto nell’ultima pagina dell’albo!

redazione
parte di: ipensieriinviaggio

01/10/2020