(im)probabili assonanze #9

Roberta Cadorin e Cinzia Farina

Siamo alla metà del nostro percorso delle (im)probabili assonanze e abbiamo voglia di lasciarci andare per tirare in ballo dei libri che toccano le corde più interne della nostra anima.

L’(im)probabile assonanza n.9 è dedicata all’espressione di noi stessi, sollecitati dalle opere realizzate da Roberta Cadorin e Cinzia Farina.

Roberta Cadorin trasforma la macchinina in una donna. Una donna dall’aspetto ricercato, sontuoso ma anche pensierosa, riflessiva. I pensieri sembrano avvolgerla come il turbante che la caratterizza. Sembra serena, seppur non accenna a volgere lo sguardo al mondo. È concentrata sul proprio essere. Il rossetto, la collana di perle, il corpo perfetto la presentano in tutta la sua bellezza. È una donna “mobile”, “qual piuma al vento”: così la presenta Roberta e in effetti il tessuto del foulard che ne incornicia il viso risente delle correnti circostanti. È sola ma questo non sembra preoccuparla, forse un po’ impensierirla.

E allora vogliamo regalare questa assonanza a Roberta Cadorin e alla sua opera: “La bambina di vetro” di Beatrice Alemagna per Topipittori (2019). Non è solo la rappresentazione della protagonista che gioca per estrema prossimità con quella dell’artista ma è il contenuto che, al pari dell’opera, penetra dentro la nostra coscienza e ci rimane per diverso tempo finché non abbiamo scoperto quali tasti fa risuonare.

Gisèle è una bambina carina, dai grandi occhi, perfetta nelle sembianze, nelle piccole e delicate mani. Ma Gisèle è trasparente, brilla , scintilla, si confonde con il mondo. E qui l’albo interpone dei trasparenti fogli di acetato per catturare ancora di più le nostre sensazioni ed essere più chiari possibili sulla direzione che si intende intraprendere.

Gisèle stupisce la gente ma non è questo che la preoccupa: lo sono i suoi pensieri. I suoi pensieri, belli o brutti che siano, sono un libro aperto: tutti li possono vedere, leggere, interpretare, giudicare. La “sua fronte trasparente” lascia uscire tutto ciò che prova, senza alcun filtro. Così, Gisèle parte e va alla ricerca di un suo posto nel mondo. Ricerca difficile, forse irraggiungibile, tanto che Gisèle torna a casa convinta che l’importante sia vivere la propria vita com’è: “fragile e luminosa. Trasparente ma, infine, tutta intera”.

Che coraggio, tornare! Che fiducia in se stessi! Coraggio e fiducia in se stessi che si ritrovano nella rosea macchina di Roberta, che viaggia anche lei … forse sta tornando a casa, TUTTA INTERA o almeno questo ci piace immaginare.

Cinzia Farina lavora con le parole associandole ai “pensieri”, che diventano viaggiatori, provocanti, resistenti. La macchina da scrivere, una vecchia Olivetti Studio 45 progettata dal designer Ettore Sottsass, traccia frasi nelle quali ricorre il vagabondare della menta da foglio a foglio, da persona a persona, da libro a libro. Il testo scorre in una dimensione di sogno e di magia nella quale la mente vaga e rincorre l’andamento della macchinina, quasi a chiederci “Cosa pensi?”.

È la stessa atmosfera dell’albo A che pensi?” di Laurent Moreau per Orecchio acerbo (2012).

Una semplice domanda posta a 19 protagonisti restituisce mille variazioni e sfumature, mentre una tavola finale ricompone le persone e l’ambientazione: una via qualunque di una città qualunque, gremita di personaggi e di azioni. Ognuno ha un pensiero diverso e lo scopriamo alzando l’aletta del loro viso. Sotto aleggiano i loro pensieri, raffigurati con grande maestria dall’illustratrice francese. C’è Elena che, “a volte, ha bisogno di stare sola” e se le si scopre il volto, aprendo l’aletta, la donna appare mentre osserva l’orizzonte dall’alto di una roccia. Oppure c’è Lorenzo che “non vede l’ora che torni l’estate” tanto che sotto il suo viso si scorge il bambino sdraiato su un prato fiorito e animato. Oppure c’è Guglielmo che “bolle di rabbia” e la sua espressione si trasforma in un rosso diavolo.

Cosa possiamo sapere dei pensieri degli altri se così tanto fatichiamo a capire i nostri?

redazione
parte di: ipensieriinviaggio

25/09/2020