INVIO POETICO

#02 Poesie della neve

Pausa poetica, è un intermezzo, non nel senso di intervallo (che per altro è sempre un bel momento!) ma nell’accezione di spazio di pausa che serve tra un atto e l’altro. È da interpretarsi nella dimensione di otium, di momento nel quale ci si ferma e ci si dedica ad attività speculative utili al vivere quotidiano.

L’Invio poetico’ è uno stimolo che offerto a fine ‘pausa’ cerca di aprire strade percorribili di studio, ricerca e valorizzazione del linguaggio poetico nel campo della Letteratura per l’infanzia e l’adolescenza.

Questa volta, l’Invio poetico è offerto da un testo di Azzurra D’Agostino, autrice che abbiamo ascoltato nell’intervista per l’Antologia Giovane Poesia Italiana di Pordenonelegge.

Poesie della neve con testi di Azzurra D’Agostino e illustrazioni di Estefanía Bravo per Fatatrac edizioni (2019) riporta dei componimenti già apparsi in Scacciapensieri. Poesia che colora i giorni neri (AA.VV., edizioni Millegru, 2015).

In questo periodo dell’anno, un aprile nel quale la primavera non sembra ancora sbocciare e la neve si vede solo sulle cime più alte delle montagne, il candore di questi cristalli di ghiaccio con la sua coltre fredda che sa restituire calore alla Terra si possono ancora ritrovare nella memoria. Nei primi fiori che sbocciano, riparati dal freddo inverno dalla coperta bianca che li ha avvolti, oppure nei tanti puntini bianchi che macchiano i prati con lo spuntare delle margheritine selvatiche o ancora nei piumini delle piante che aleggiano nell’aria creando una sorta di ‘nevica vegetale’. E poi non ci deve essere la neve per leggere delle poesie che la ricordano: quando le cose non si vedono esistono di più, scrive Azzurra D’Agostino in una poesia. Il riferimento è logicamente alla capacità del mantello nevoso di ricoprire tutto: i piccoli tradimenti / le falle le crepe / i segreti di ognuno: / tutto sta composto / come fosse uno.

L’albo illustrato presenta una poesia accompagnata, anzi meglio inserita, in un’illustrazione che riesce ad aumentare il potere evocativo delle parole. I due linguaggi si intrecciano, offrendo delle prospettive visuali che non costringono il lettore ad un unico sentiero interpretativo. Chi legge si sente libero di perdersi nei versi di Azzurra e creare il proprio immaginario oppure affidarsi a quello offerto dall’illustratrice spagnola e vagare nelle sue tavole ampie, aperte, lievi. È facile trovarsi in quella situazione emotiva nella quale si esclama: che potente bellezza fare il mondo più lieve! E in effetti il verso della poetessa restituisce molto della poetica del libro sia dal punto di vista linguistico sia iconografico: la neve diventa un’entità che avvolge senza distruggere, che copre proteggendo, che lascia apparire delle tracce e contemporaneamente ne nasconde altre. Una coperta ‘amica’ nella quale possiamo ritrovarci giovani, ritornare ad essere bambini, compiere gesti beffardi, non per nulla il carnevale prende le mosse proprio nel periodo di massima presenza della neve. Ma questa è anche inconsistente, si sporca presto e persistente: assomiglia alla coscienza questa neve. Ecco la Letteratura: un’occasione linguistica che offre al lettore nuove prospettive di pensiero, alle quali forse non sarebbe mai giunto; un’occasione di intavolare con la propria mente un dialogo più fervido, più vivace e inaspettato. La Letteratura che coinvolge nella sua totalità la persona a cui è dedicata: attraverso l’uso sapiente della lingua, la messa in mostra di immagini ‘aperte’, la risonanza tra sé e il mondo. Le poesie di Azzurra D’Agostino riesco a fare questo: grazie all'espediente descrittivo della neve di cui tutti, o almeno in gran parte, abbiamo esperienza si tracciano sentieri nei ‘territorio selvaggi’ della nostra mente per offrire momenti di indugio, di ripensamento, di sosta.

Non saprei dire a chi possa essere rivolto questo libro: non amo le età o periodi della vita da associare ad un testo. Trovo che Poesie della neve sia per chiunque abbia voglia di leggere o rileggere il mondo in chiave intimista, personale per arrivare a trovarsi in un’atmosfera universalmente umana: Se poi ci diamo la mano poi / e poi camminiamo, piano, / guarda – guarda per bene: / si vede che abbiamo / fatto la strada insieme.

Come sempre, grazie. Grazie ai poeti, artisti, scrittori che ci offrono ‘pane mentale’ per il nostro vivere di tutti i giorni.

Lasciamo a voi leggere le altre poesie e le illustrazioni, sperando che invadano la vostra mente e creino una personale ‘pausa poetica’.

redazione
parte di: PAUSA POETICA

26/05/2021