inVENTIvi

LEVANTE

nome derivato dal latino levare

Anna Formilan ha impostato la creazione dell’immagine coordinata del progetto “inVENTIvi” sul concetto di ‘venti’, cioè su quel movimento orizzontale di masse d’aria rispetto alla terra determinato da differenze di pressione atmosferica tra aree geografiche più o meno limitrofe.

Quando ha dovuto pensare alla rappresentazione della professionalità della bibliotecaria o del bibliotecario nei confronti del mare magnum dell’editoria per bambini e ragazzi, Anna ha pensato al vento di levante, quel soffio che proviene da est e che procede verso ovest. Levante si forma al centro del mar Mediterraneo, a largo delle isole Baleari, per cui i suoi effetti sono poco sentiti nel territorio italiano. Per la nostra penisola è un soffio leggero, caldo-umido, portatore di nebbie basse e deboli precipitazioni. Il nome Levante deriva dal latino levare, nel significato di sorgere, proprio per la sua caratteristica di vento che nasce nel punto cardinale corrispondente al sorgere del Sole.

Tutte queste informazioni sollecitano a leggere l’illustrazione sotto una chiave particolare: la presenza di una barca, al centro della composizione, con due vele apparentemente non mosse dal vento, è guidata da un uomo, che tiene il timone, e da una donna che osserva la rotta. Sono uno a fianco dell’altro in un insieme armonico ma individualmente definito per entrambi. Accanto, disposti sulla poppa tre pile di libri presentano fogli che volano liberamente nell’aria, muovendo la composizione e regalando il senso leggero del vento di levante. Il mare è delicatamente increspato, ancora navigabile, se si possiede una meta precisa e i pianeti aiutano in questo.

Se trasferiamo queste osservazioni al mondo professionale di coloro che promuovono la lettura e il libro nei confronti delle giovani generazioni, si riscontra innanzitutto una volontà di collaborazione: forse è meglio essere almeno in due, preferibilmente anche in molti di più, ma perlomeno due punti di vista, due pensieri, due interpretazioni per valutare le tante narrazioni che offre il mercato editoriale. È sempre meglio pensare che sia la condivisione lo strumento corretto per l’analisi della qualità editoriale, la scelta discussa, la preferenza argomentata, l’acquisizione motivata.

Il fatto che di questo vento poco si percepisce in Italia, induce a pensare che ancora tante sono le tendenze, le correnti, le influenze che non conosciamo, non percepiamo come presenti e rilevanti. Forse siamo ancora molto ‘italocentrici’ o allargando il raggio visuale ‘eurocentrici’ e ci avviciniamo a territori più ‘simili’ a noi, quali la Spagna dove il vento di levante è invece forte e burrascoso, talvolta.

La barca naviga controvento e questo offre un immaginario coraggioso, determinato, audace della professione, capace di muoversi, agilmente si direbbe, in contrasto alle forze contrarie. Emerge la visione del concetto simbolico di ‘vento’ quale forza rinnovatrice o sovversiva addirittura, capace di stimolare nell’uomo nuove e innovative capacità.

I tanti fogli ‘al vento’ forse sono i pensieri, le riflessioni, le stimolazioni che la lettura sollecita nelle persone ma forse anche i libri persi, lasciati volare via, per tanti e tanti diversi motivi. Questo gioco sinuoso delle pagine sparse può ruotare attorno al concetto di ‘cosa si perde’ non leggendo o forse anche ‘cosa si perde leggendo’, cioè cosa si lascia andar via una volta che una storia ha colpito nel segno.

In sostanza, l’illustratrice Anna Formilan ha costruito un’immagine che intreccia realtà e immaginazione, conducendo il lettore nella dimensione simbolica del libro, del gesto del leggere quale occasione di ‘viaggio’, controvento se possibile.

Tutto questo, con i bibliotecari del Sistema trentino si è concretizzato in un incontro con due libraie milanesi: Chiara Bottani e Diletta Colombo, fondatrici della libreria indipendente laboratorio Spazio B**K, intitolato L’Arca di Noè. Aggiornamento editoriale sulle novità da tutto il mondo.

In un momento del 2020, il 6 ottobre, quando abbiamo potuto incontrarci fisicamente e condividere, seppur a distanza, impressioni e opinioni, Chiara e Diletta hanno portato a Trento un vero e proprio mare di libri per bambini e ragazzi, una varietà di generi, linguaggi, espressioni lessicali e visive e case editrici nel quale abbiamo navigato a vista. L’obiettivo era semplice: confrontarsi e discutere insieme sulle proprie scelte, verbalizzando davanti a tanti professionisti del settore le proprie intenzioni, i propri convincimenti nel momento dell’acquisto di un testo per la propria biblioteca.

Ne è nata un’arca, una piccola ‘Arca di Noè’ nella quale le bibliotecarie e i bibliotecari hanno messo in salvo quei testi che in quel momento navigavano nel grande ‘mar editoriale’ e che per loro erano importanti da salvaguardare. La piccola Arca si può vedere nella fotografia allegata: i libri messi in salvo sono tra loro diversissimi, apparentemente senza un filo rosso che li unisce, se non quella ‘bibliodiversità’ che dovrebbe permeare tutte le biblioteche, tutti gli scaffali, tutte le bibliografie, tutte le intenzioni professionali affinché ciascuno possa trovare o ritrovar se stesso.

redazione
parte di: inVENTIvi

10/03/2021