Alla vigilia del primo conflitto mondiale

05/09/2014 Administrator User
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Alla vigilia del primo conflitto mondiale
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Dall'abbondante documentazione di qualche archivio scolastico, in particolare da quello del liceo classico "G. Prati" di Trento, è possibile rilevare il disagio che si respirava in quegli anni anche nella scuola. Le circolari invitavano alla cautela; i divieti di riunione, di libera espressione, di frequentazione dei locali pubblici erano applicati con inflessibilità.
Ogni gesto, ogni parola, ogni scherzo anche innocente degli studenti, compiuto al di fuori della scuola, veniva filtrato dall'i.r. commissariato di polizia, interpretato e riferito al direttore del ginnasio per i provvedimenti disciplinari del caso, presi in interminabili sedute del collegio docenti con interrogatori e condanne ad ore di ‘carcere' nello stanzino sotterraneo della scuola. Tra le carte d'archivio si trovano denunce anonime di ‘italianità' risultate poi infondate, per mettere in ombra compagni o docenti scomodi, ma traspare quasi sempre la sapiente e prudente capacità dei docenti di minimizzare le accuse, di interpretare nel modo meno sfavorevole le vicende per eludere l'intervento dell'autorità pubblica. Per ottenere questi risultati non restano che i documenti ufficiali, mentre le azioni delle personalità più vive non sono registrate. Non c'è traccia, ad esempio, dei fogli diretti clandestinamente agli studenti da Cesare Battisti, studente dal 1887 al 1893 del Ginnasio, con i quali cercava di "integrare l'insegnamento scolastico con riproduzione e commento di brani patriottici di scrittori e poeti italiani", né risultano dagli attestati finali nei suoi confronti note pesanti di condotta o altri provvedimenti.
Alle associazioni culturali che espressero altrettante riviste se ne aggiunsero alcune di chiaro intento nazionalistico: il "Circolo Giovanile Nazionale", la "Società degli Alpinisti Trentini", il "Rododendro". E' peraltro probabile che al binomio Austria-chiesa si opponesse, nei circoli irredentistici, il binomio Italia-laicismo in una inaccettabile schematizzazione delle ideologie. Per la scuola aumentavano le difficoltà: sempre più spesso si doveva denunciare alle autorità di polizia che qualche studente dell'ultimo corso "ha passato i confini per recarsi in Italia". Non faremo qui l'elenco degli studenti che passarono il confine prima della dichiarazione di guerra; l'elenco non sarebbe completo, ma è doveroso il ricordo della classe Settima del ginnasio (il penultimo anno), la più affiatata, quella che diede dieci volontari e tre caduti, donde le rimase l'appellativo di ‘Settima eroica'.
Nel 1915 l'anno terminò in anticipo, il 22 giugno. La città stentava ad essere approvvigionata, l'ordine del governo era di evacuazione generale, nella ricerca di luoghi più sicuri e meglio forniti di mezzi di prima necessità. La situazione era più drammatica per i paesi del Trentino meridionale, a diretto contatto con il fronte. Studenti e insegnanti si dispersero, gli studenti vennero accolti nelle varie scuole dell'impero con gli inconvenienti e le difficoltà propri delle circostanze, dato che le famiglie indiziate di nazionalismo furono internate o confinate. I professori più anziani, quelli non soggetti al richiamo militare e non internati, furono utilizzati negli istituti dell'impero. Nel dicembre di quell'anno si tennero esami ad Innsbruck, per valutare l'anno scolastico.
L'anno 1916 è praticamente inesistente, un anno cancellato dalla storia della scuola trentina, perché non vi furono lezioni. Gli studenti del Ginnasio non erano a scuola, nel luglio di quell'anno, quando Cesare Battisti, catturato dagli austriaci, fu trasportato nelle prigioni del castello del Buonconsiglio e giustiziato assieme al roveretano Fabio Filzi. Nel maggio precedente era stata la volta di un giovane studente universitario, anch'egli roveretano, Damiano Chiesa. In quell'anno gli esami di riparazione, ammissione e maturità si tennero a Sarns, presso Bressanone. Nonostante la precarietà della situazione l'Austria cercò di riaprire le scuole, di riportarle alla normalità. Nell'ottobre del 1917 un terzo degli studenti era rientrato nelle scuole, ma le ultime classi non vennero riattivate, perché tutti gli studenti erano al fronte.
Nonostante la vittoria italiana sul Piave, il 24 maggio 1918, le lezioni continuarono fino al 23 luglio. Anche l'anno scolastico 1918/19 iniziò sotto il governo austriaco, il 5 ottobre. Negli ultimi giorni della presenza austriaca la scrupolosa disciplina nel lavoro di quella amministrazione, diventata poi proverbiale, si evidenziò in tutta la sua incrollabile continuità: le disposizioni del consiglio scolastico provinciale di Innsbruck arrivarono, come se niente stesse accadendo, fino al 14 novembre, mentre le truppe italiane avevano occupato Trento già il 3 novembre 1918.

Da
1887
A
1914
Personaggi
Chiesa Damiano , Filzi Fabio , Battisti Cesare
Codice
48831
codici_personaggi_as_text
50408-50428-50754
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Filzi Fabio Personaggio Attributo ( Personaggi )
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