Gli anni neri dell'economia trentina

05/09/2014 Administrator User
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Gli anni neri dell'economia trentina
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Nel Trentino, che non si era ancora completamente ripreso dalle conseguenze della guerra, l'avvento ed il consolidarsi del fascismo in parte coincisero ed in parte furono causa del deterioramento della situazione economica. Il fondamentale settore dell'agricoltura, anziché conoscere una fase di decollo, ristagnava o arretrava per la svalutazione dei prodotti fino a generare gravi condizioni di miseria. L'industria era investita da una crisi preoccupante con paralisi pressoché totale nel campo dell'edilizia. Il commercio rimaneva anemico e limitato all'interno della provincia, compromesso anche dall'abbassamento dei prezzi dei prodotti agricoli. Il credito risultava condizionato dalla drastica riduzione dei depositi a risparmio, proprio quando sarebbero stati necessari forti capitali per il rilancio dell'economia. Qualche spiraglio positivo presentavano invece l'industria idroelettrica ed il turismo.
La rivalutazione e stabilizzazione della lira, voluta da Mussolini nel 1927 soprattutto per ragioni di prestigio, portava alla riduzione dei salari, non compensata dalla parallela diminuzione del costo della vita, tanto da contrarre ulteriormente il potere d'acquisto delle classi meno abbienti già colpite dal carico fiscale. Anche gli interventi nel campo degli enti cooperativistici, passati sotto il controllo dell'autorità fascista, furono determinanti per comprimere le iniziative economiche e causare l'impoverimento nei paesi di montagna e nelle vallate. Era inoltre venuta meno la valvola dell'emigrazione, impedita dalle leggi restrittive degli USA e dalle disposizioni del governo fascista.
La stagnazione industriale, appesantita ulteriormente agli inizi degli anni trenta, provocava numerosi licenziamenti; i tentativi di assorbire la mano d'opera nei lavori pubblici, peraltro non ingenti, costituiva un palliativo limitato nel tempo. I contraccolpi della crisi economica mondiale si sommarono nel Trentino agli elementi negativi locali dati da cause strutturali e congiunturali. Diminuiva la retribuzione degli impiegati, i salari erano colpiti da nuove decurtazioni, crollava il prezzo dei prodotti agricoli tanto da non compensare i costi di produzione, i terreni si svalutavano, il commercio si contraeva ulteriormente, i depositi a risparmio erano sempre più esigui; nel 1931 la cifra dei disoccupati saliva a 7.701 per toccare nel 1933 gli 11.824. I riflessi sociali delle precarie condizioni economiche erano testimoniati dalla caduta demografica, con una diminuzione del 36 ‰ nel giro di 10 anni, nonostante la politica d'incremento della popolazione voluta dal regime. Il culmine della crisi si ebbe con il crollo del sistema bancario che portò a momenti di panico da parte dei risparmiatori e mise a terra tutta l'economia trentina.
Per quanto fosse evidente la necessità di ricorrere a provvedimenti straordinari, gli interventi della capitale rappresentarono un aiuto di poco conto. Solo con il 1936 iniziò una lenta ripresa nell'agricoltura sotto l'impulso della politica autarchica e le coreografie della "battaglia del grano", ma senza portare al miglioramento delle condizioni di vita dei ceti contadini. Qualche incremento registrò la produzione industriale e si ebbe l'insediamento di alcune fabbriche, il commercio fu avviato ad un maggiore dinamismo ed un ottimo decollo ebbe l'attività turistica rafforzata da indovinate iniziative degli operatori economici e dell'ente pubblico. Nonostante questo e l'esecuzione di opere pubbliche, con precedenza accordata a quelle destinate a rappresentare il regime, il Trentino rimase nell'abbandono economico, accentuato dal confronto con l'Alto Adige dove affluivano copiosi i contributi dello stato.
Di tale situazione, che scontentava perfino i quadri del fascismo locale, se ne rese conto lo stesso Mussolini tanto da riconoscere, nell'incontro a Roma del 15 maggio 1940 con i gerarchi e le autorità della provincia di Trento, di avere fatto tutto per Bolzano e poco per Trento. Ma lo scoppio della guerra di lì a pochi giorni impedì l'entrata in vigore di un concreto piano di sviluppo economico del paese.

Da
1920
A
1940
Codice
48749
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