Il Trentino di fronte al moto rivoluzionario ed al conflitto tra l'Austria e il Regno sabaudo

05/09/2014 Administrator User
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Il Trentino di fronte al moto rivoluzionario ed al conflitto tra l'Austria e il Regno sabaudo
Testo

Il moto rivoluzionario, partito dalla Francia, diffuso in Europa ed approdato anche nell'impero asburgico, aveva fatto emergere nel Trentino i motivi di disagio nei confronti della Dieta tirolese e del governo di Vienna. L'annuncio che l'imperatore Ferdinando I, sotto la spinta insurrezionale, il 15 marzo 1848 aveva promesso la costituzione, accese l'entusiasmo dei cittadini di Trento; essi il giorno 19 chiesero al podestà Giuseppe de Panizza di stendere una supplica al sovrano per ottenere il distacco del Tirolo italiano da quello tedesco e la sua aggregazione al Lombardo-Veneto, quando non era ancora giunta la notizia dei moti scoppiati il 17 a Venezia e il 18 a Milano. Contemporaneamente prendeva corpo una manifestazione tumultuosa di natura popolare con l'assalto alla cinta daziaria, ma contenuta dalla guardia nazionale costituita dal municipio e dall'intervento pacificatore del vescovo de Tschiderer.
La dichiarazione di guerra all'Austria da parte di Carlo Alberto, sottoscritta il 23 marzo, ebbe notevoli ripercussioni nel Trentino che rappresentava, da un punto di vista strategico, l'asse di raccordo fra gli eserciti austriaci stanziati in area italiana ed i territori imperiali. Il 7 aprile le autorità politico – amministrative di Trento erano sostituite da un commissario governativo ed il giorno 8 il comando militare della città veniva assunto dal col. Zobel che, il 15, dichiarava lo stato d'assedio. Nel frattempo, il 9 aprile, era stata respinta la supplica al sovrano per lo scioglimento del Trentino dal nesso tirolese.
Le misure di rigore erano dettate dal tentativo dei corpi franchi, volontari italiani che operavano indipendentemente dall'esercito regolare, di tagliare le vie di comunicazione fra l'Austria e l'esercito del Radetzkj. Il corpo di spedizione diretto dall'Allemandi penetrava nel Trentino sud-occidentale e, forte di alcuni successi, occupava Tione dove veniva costituito un governo provvisorio retto da Giacomo Marchetti. Le azioni successive risultavano però soccombenti sotto l'urto delle truppe austriache presso Castel Toblino; 21 prigionieri, catturati in questo scontro, vennero portati a Trento e fucilati il 16 aprile nella fossa del castello del Buonconsiglio. Anche le operazioni dei corpi franchi nelle valli di Sole e di Non erano destinate al fallimento ed al ritiro dei volontari da Malè e da Cles pochi giorni dopo l'occupazione. Alla fine di aprile ogni pericolo di attività militare era cessata e l'esercito austriaco poteva organizzare la controffensiva.
I trentini fuorusciti perché timorosi di reazioni da parte delle autorità, riuniti a Brescia il 1° maggio, costituivano un "Comitato" che chiedeva al governo di Milano la fusione del Tirolo italiano con lo stato sardo, e fondavano la "Legione trentina" per la liberazione militare del paese, sollecitata anche da un appello a Carlo Alberto firmato da Lorenzo Festi, Antonio Gazzoletti ed Angelo Ducati. La soluzione territoriale della questione trentina con modificazione del confine politico, irrealizzabile in questa congiuntura storica per molte ragioni, non ultima quella dell'appartenenza del paese alla Confederazione germanica, venne però sposata da una esigua minoranza costituita prevalentemente da profughi.

Da
15/03/1848
A
1/05/1848
Personaggi
Ferdinando I , Gazzoletti Antonio , Marchetti Giacomo , Festi Lorenzo , Ducati Angelo
Codice
48669
codici_personaggi_as_text
50425-50433-50640-50641-50642
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Ducati Angelo Personaggio Attributo ( Personaggi )
Ferdinando I Personaggio Attributo ( Personaggi )
Festi Lorenzo Personaggio Attributo ( Personaggi )
Gazzoletti Antonio Personaggio Attributo ( Personaggi )
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