Introduzione all'età dei metalli: eneolitico o età del Rame

05/09/2014 Administrator User
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Introduzione all'età dei metalli: eneolitico o età del Rame
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Il passaggio dal neolitico all'età dei metalli si compie gradualmente, senza brusche scosse, nelle culture umane. Il primo metallo utilizzato dall'uomo, oltre all'oro, è stato il rame, che veniva trovato allo stato nativo, cioè puro. A poco a poco oggetti in rame si sono infiltrati nelle industrie preesistenti, senza mutarne l'aspetto. Quindi nell'età eneolitica ci troviamo in presenza di un complesso culturale neolitico al quale si aggiungono alcuni strumenti di rame.
Cronologicamente questa fase è iniziata intorno al 3500 a.C. e si è conclusa intorno al 2200 a.C., quando si suole far iniziare l'Età del Bronzo.
Probabilmente il rame è stato scoperto dall'uomo casualmente in quanto è ipotizzabile che prima venissero usate le pietre che lo contenevano. Il colore, la lucentezza propria di questo minerale deve poi aver spinto l'uomo ad estrarlo e a lavorarlo per semplice martellamento, prima a freddo e, in un secondo momento, a caldo. In seguito l'uomo si e reso conto che, fondendo il rame e versandolo in stampi, era possibile creare diversi oggetti.
In Oriente l'estrazione e la fusione del metallo sono iniziate già prima del 5.000 a.C. e solo in tempi successivi in Europa. Qui le prime zone di estrazione e lavorazione del rame, benché i dati raccolti siano ancora scarsi, sembrano concentrarsi nella zona balcanica e in quella danubiana.
In Trentino la documentazione relativa a questo periodo è piuttosto scarsa.
In Alto Adige però, il 19 settembre 1991, una coppia di Norimberga, in vacanza in Val Senales, rinvenne, sulle Ötztaler Alpen (al confine italo austriaco) a 3210 metri di altitudine, il corpo di un uomo intrappolato nel ghiaccio. L'Uomo, chiamato poi, "l'Uomo del Similaun" (Ötzi o Uomo dell'Hauslabjoch), si presentava completamente integro e in possesso del suo equipaggiamento.
Lo studio accurato di questo rinvenimento ha permesso di acquisire una serie di fondamentali conoscenze sulle caratteristiche dell'età eneolitica di tutta la regione. Infatti le datazioni radiometriche della salma e dei reperti con cui è stata rinvenuta, la collocano tra il 3300 e il 3200 a.C., all'inizio cioè dell'eneolitico. Tra i materiali trovati, oltre a numerosi elementi di vestiario ed oggetti legati alla caccia (tra cui una faretra con quattordici frecce), risultano particolarmente interessanti un'ascia e un pugnale in rame. Si tratta infatti degli unici oggetti di quel tipo e di quell'epoca giunti a noi in perfette condizioni, completi di manico e fissaggio della lama.
La lama dell'ascia, analizzata chimicamente e al microscopio, è risultata costituita dal 99% di rame, dallo 0,22% di arsenico, dallo 0,09% di argento. Si tratta di rame derivante, probabilmente, da uno dei giacimenti di malachite o azzurrite presenti nell'area alpina e la lama è stata ottenuta previa fusione (a 1100° C), con una accurata lavorazione a freddo.
Queste osservazioni confermano che l'uomo di quest'epoca aveva un'alta conoscenza della metallurgia del rame e una grande abilità nel produrre i manufatti.
È stato anche notato che le armi e il vestiario dell'Uomo del Similaun sono molto simili a quelli raffigurati sulle statue stele. Si tratta di sculture rappresentanti figure umane (maschili con armi, femminili con seni, figure asessuate) e per questo distinte dai menhir non figurati, presenti soprattutto in Francia e in Inghilterra meridionale.
Le statue stele sono state trovate per lo più nella Francia meridionale, nell'area alpina, per esempio nell'alta valle del Rodano, ma anche sulle coste del Mar Nero. In Italia monumenti di questo tipo sono stati individuati soprattutto ad Aosta, in Val Camonica, in Valtellina, in Liguria, nella Lunigiana (Liguria- Toscana) e in Sardegna.
In Trentino sono state trovate varie statue di questo tipo: una a Brentonico, una a Revò e sei ad Arco.
Le armi rappresentate sulle statue stele sono identiche, nella loro forma, a quelle rinvenute nelle sepolture della necropoli di Remedello (vicino a Brescia) che diede origine ad una omonima cultura diffusa soprattutto nella pianura padana orientale e nell'area alpina fino alla Val Venosta. In particolare il pugnale "tipo Remedello" raffigurato sulle statue stele, ha la stessa forma di quello che possedeva l'Uomo del Similaun.
Si è avuta così la conferma, sulla base di questi confronti, del fatto che, nell'età del rame, si sono intensificati gli scambi commerciali e culturali tra le popolazioni stanziate nell'Italia centro settentrionale.
Sull'attività svolta dall'Uomo del Similaun sono state avanzate molte ipotesi, delle quali nessuna pienamente confermata. Una delle più suggestive lo vorrebbe una sorta di metallurgo itinerante, cioè un conoscitore dell'estrazione del minerale e della lavorazione del rame che si spostava tra le varie comunità per svolgere la sua attività.
Proprio questa ipotesi fa ricordare che l'utilizzazione del rame durante l'eneolitico ha dato l'avvio alla comparsa di specialisti che avrebbero determinato una certa stratificazione sociale.
Comunque il fenomeno si è evoluto in maniera lenta poiché, durante l'eneolitico, i cardini del sistema produttivo erano ancora l'allevamento (soprattutto di bovini), la caccia e l'agricoltura, anche se è probabile che soprattutto quest'ultima attività abbia subito delle innovazioni quali l'introduzione del carro e dell'aratro.
Alla fine dell'eneolitico e all'inizio dell'epoca successiva, quella denominata età del Bronzo, si diffonde in un'ampia area geografica che si estendeva dal Portogallo all'Ungheria andando a comprendere gran parte dell'Italia, una nuova cultura quella del vaso campaniforme. Essa prende il nome dalla forma di un bicchiere, molto caratteristico, che ricorda una campana rovesciata.
In Trentino sono stati rinvenuti elementi riferibili alla cultura del vaso campaniforme per lo più in contesti chiaramente attribuibili alla prima fase dell'età del Bronzo.
A questa fase appartengono i rinvenimenti fatti a Montesei di Serso dove, accanto a frammenti di bicchieri campaniformi, è stato trovato un forno per la fusione del minerale, frammenti di forme di fusione, punteruoli in rame.

Da
3.500 a.C.
A
2.200 a.C.
Codice
48514
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