La ripresa dell’attività culturale

05/09/2014 Administrator User
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La ripresa dell’attività culturale
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La rinascita dell'attività culturale avvenne nel clima contrassegnato dall'entusiasmo per il congiungimento del Trentino all'Italia. Il progetto, già steso da Gino Onestinghel nel corso della guerra, di riunire tutti gli studiosi in un'unica associazione e di pubblicare i loro contributi su una sola rivista al posto di quelle esistenti prima del conflitto, fu realizzato in tempi brevi. Con l'appoggio del sindaco di Trento, senatore Vittorio Zippel, un gruppo d'intellettuali in rappresentanza dei diversi indirizzi di ricerca, riuniti presso il municipio del capoluogo, davano vita nell'agosto 1919 alla "Società per gli studi trentini" composta da 102 soci, scelti sulla base della produzione scientifica senza alcuna preclusione di carattere ideologico o politico.
Con il marzo 1920 iniziava la pubblicazione della rivista della Società, "Studi Trentini" che, fino al 1926, accolse sia i contributi di carattere storico che di scienze naturali. Gli studi, i saggi, le notizie apparse sulle sue pagine mantenevano fede al rigore metodologico ed ai criteri che avevano ispirato la piccola scuola storiografica del passato, onde non perdere un patrimonio di valori originali dei quali i trentini si sentivano orgogliosi. Gl'intellettuali della provincia accettarono anche di confluire nella Deputazione veneta di storia patria, trasformata in veneto-tridentina, ma senza rinunciare ad una società propria ed autonoma dove essi, per quanto italianissimi, avrebbero difeso la loro identità culturale contro ogni livellamento.
La riorganizzazione dell'Accademia roveretana degli Agiati si ebbe tra gennaio e febbraio del 1920, con notevoli difficoltà dovute alle conseguenze della guerra che aveva disperso il suo patrimonio ed arrecato danni alla collezione di quadri, alle raccolte librarie e archivistiche. Ricostituiti gli organi sociali, l'Accademia prese contatto con le autorità per averne il sostegno, procedette alle nuove associazioni aggregando i maggiori esponenti – politici compresi – dell'attività nazionale, e riprese il lavoro scientifico, iniziando con letture dantesche, in conformità con i filoni che avevano caratterizzato il suo passato. L'Accademia chiese subito di ottenere il titolo di "Regia" ma la richiesta, sempre ripetuta e costantemente elusa, venne accolta solo nell'aprile 1943.
Nel 1919 gli studiosi maggiormente legati alla lotta nazionale ed alla campagna interventista ripresero il progetto di Cesare Battisti della costituzione di un Museo del Risorgimento per documentare, con materiali ostensivi, le tappe della partecipazione trentina al risorgimento italiano. Preceduto dall'attività promozionale di un Comitato provvisorio, nel 1921 nasceva il Comitato per il Museo del Risorgimento e, nel 1923, la Società del Museo del Risorgimento in Trento in concomitanza con l'apertura al pubblico, presso il castello del Buonconsiglio, delle prime due sale dedicate ai martiri della redenzione.

Da
1919
A
1923
Personaggi
Zippel Vittorio , Onestinghel Gino , Battisti Cesare
Codice
48740
codici_personaggi_as_text
50505-50687-50754
Oggetti correlati (3) Classe Tipo di relazione
Battisti Cesare Personaggio Attributo ( Personaggi )
Onestinghel Gino Personaggio Attributo ( Personaggi )
Zippel Vittorio Personaggio Attributo ( Personaggi )
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