Il cavaliere retico

"Il cavaliere di Sanzeno" è il simbolo del Museo Retico

Il bronzetto raffigurante un cavaliere, ora simbolo del Museo Retico, è stato rinvenuto nel 1949, a Sanzeno, durante gli scavi in località Casalini.

È realizzato tramite fusione in forma aperta e quindi liscio sul retro, e sagomato sulla parte anteriore. Questo prezioso oggetto rappresenta un unicum poiché restituisce l'inedita associazione uomo-animale e presenta alcune caratteristiche stilistiche particolari: l'assenza di parte del volto, la sproporzionata lunghezza del collo, un elemento di pasta vitrea bianca inserito nella cavità oculare, l'elmo crestato tipo Negau (variante italico-alpina di un prototipo etrusco).  Sono inoltre messi in risalto gli zoccoli e accuratamente delineati criniera e orecchio. Il cavaliere è rappresentato non in forma statica, ma mentre sprona il cavallo. La nudità della figura rimanda all'ambito celtico. Sulla base è incisa l'iscrizione che recita: "Cara Pasna offrì l'ex-voto a Belo equorio". Belo, qui protettore dei cavalli, potrebbe essere ricondotto al Belenus celtico, assimilabile ad Apollo, il cui culto sembrerebbe limitato alla zona alpina. 

"Il cavaliere di Sanzeno" rappresenta l'incontro di diversi elementi, settentrionali e meridionali, che vengono poi rielaborati in ambito alpino. La statuetta, come le altre rinvenute a Sanzeno, poteva essere un’offerta votiva, oppure poteva svolgere la funzione di talismano. 

Oltre al cavaliere, sono numerose le placche votive presenti nel sito tra le quali abbiamo strane forme animali, per alcuni aspetti fantastiche: scorpione, pesce, corsiero, uomo pesce, fantoccio, cavallo marino, cavalluccio e pariglia siamese. 


16/04/2020