Il mondo degli dei

La religiosità e la sfera del sacro

Un aspetto particolarmente interessante della cultura dei Reti è quello legato alla religiosità e alla sfera del sacro.

Sono stati identificati dei veri e propri luoghi di culto all’aperto dove venivano accesi grandi fuochi, i “roghi votivi”, già in uso dall’età del Bronzo. Qui si sacrificavano animali e si offrivano alla divinità oggetti di uso quotidiano quali zappe, chiavi, pesi da telaio, aghi, fibule e vasi di ceramica.

Espressione di credenze magico religiose sono gli ex-voto, oggetti appositamente realizzati per essere donati alle divinità durante le celebrazioni. Si tratta di placchette votive, figure ritagliate da lamine di bronzo raffiguranti donne, uomini, cavalieri, cavalli o parti del corpo umano come mani e piedi, amuleti, immanicature di chiavi in corno e oggetti in miniatura, quali situle (secchi) e fibule.

Gli ex-voto riportano brevi iscrizioni in alfabeto nord-etrusco interpretate come dediche o richieste alle divinità.

Durante le cerimonie religiose si svolgevano banchetti e si sacrificavano animali che venivano macellati con lunghi coltelli di ferro con manici in osso. Parte della loro carne veniva deposta sul rogo e quindi donata alle divinità, parte veniva cucinata e consumata, come testimonia la presenza di spiedi. Il banchetto era accompagnato da abbondante quantità di vino. Le ricerche archeologiche nelle aree sacre hanno restituito infatti frammenti di tazze e bicchieri in ceramica che venivano buttati a terra durante la cerimonia e frantumati.


16/04/2020