L'arte delle situle

Oggetti speciali che brillavano come oro e che oggi ci permettono di conoscere aspetti della vita quotidiana e della cultura dei Reti

L’arte delle situle, recipienti in bronzo a forma di secchio, si diffonde in Val di Non grazie ai contatti con l’area etrusco-italica. Il bronzo veniva inizialmente martellato per ricavare sottili fogli: questi erano poi assemblati e modellati, a seconda della forma che si voleva realizzare. Infine le lamine erano decorate con bulini o con la tecnica dello sbalzo per ottenere delle complesse scene a rilievo.

Le situle raccontano il mondo dei Reti con raffigurazioni di sfilate di soldati, cortei di carri, gare sportive (in particolare pugilato), banchetti e libagioni, sacrifici di animali, donne in processione, musicisti che suonano strumenti a fiato o a corda, file di animali reali e fantastici, scene di caccia e di aratura.

Questi contenitori, utilizzati durante le cerimonie religiose (compresi i funerali) per il vino, sono stati rinvenuti in una vasta area che comprende parte dell’Emilia, il Veneto, il Trentino Alto Adige, il Salisburghese e la Slovenia. Il loro ritrovamento in Trentino testimonia i contatti e le similitudini nelle pratiche religiose che i Reti condividevano con le popolazioni vicine tra cui Veneti, Etruschi e Celti.


16/04/2020