Il restauro dei materiali organici

Se oggi possiamo ammirare i meravigliosi reperti lignei esposti al Museo delle Palafitte di Fiavé è merito anche del minuzioso e accurato lavoro di restauro e di conservazione.

Lo scopo del restauro moderno è di mantenere e preservare i reperti per far sì che durino nel tempo e di restituirne l’idea della forma e delle funzioni originarie.

Spesso, anche nelle torbiere, i reperti organici, seppur ben conservati, possono presentare deformazioni o rotture dovute alla pressione degli strati antropici o naturali.

Tornare alla luce dopo migliaia di anni è uno shock, per l’improvviso e radicale cambiamento delle condizioni ambientali. Come primo passo, quindi, è necessario che l'oggetto arrivi in laboratorio in condizioni inalterate rispetto al momento del ritrovamento.

Per il restauro di reperti organici impregnati d’acqua si usano tecniche e materiali diversi in relazione al tipo di oggetto e allo stato di conservazione. Si eseguono bagni di impregnazione con resine sintetiche che entrano nella struttura cellulare del reperto sostituendosi all'acqua. In questo modo la resina si indurisce e consolida il legno.

Per manufatti di piccole dimensioni il metodo più idoneo è la liofilizzazione.I reperti vengono puliti e, opportunamente preparati, inseriti nel congelatore dove l’acqua contenuta si trasforma in cristalli di ghiaccio. Quest’ultimo, attraverso il processo fisico della “sublimazione” passa dallo stato solido a quello gassoso. Il reperto viene infine consolidato con appositi prodotti.


14/04/2020