Mille e un carotaggio per indagare la terra

Dopo avere visto l'importanza e la complessità dell'approccio multidisciplinare nell'affrontare uno scavo archeologico, scopriamo ora cosa si nasconde in una carota!

Sì, avete capito bene. Quelle estratte dai geologi durante gli scavi nella torbiera di Fiavé sono però delle carote speciali e sono centinaia. Si tratta di campioni di sedimenti, prelevati con particolari trivelle, che ci raccontano la storia dell’antico lago. Lo studio delle caratteristiche degli strati di terra e la loro sequenza ha fornito importanti informazioni.

Nella carota esposta in museo sono evidenziati limi a laminazione ciclica: sedimenti di materiale organico alternati a materiale inorganico. La loro alternanza è indicativa del cambiamento stagionale o di eventi atmosferici di particolare intensità.

I limi detritici sono sedimenti che provengono dal dilavamento dei versanti attorno al bacino. Sono indice del disboscamento eccessivo e quindi testimoniano la presenza umana, ma possono anche essere deposti in seguito ad improvvise modificazioni climatiche. I limi organici sono sedimenti con forte presenza di materiale organico e sono indicatori di attività umane. Ci sono poi le torbe, che sono il risultato del deposito di resti vegetali in acqua, in un ambiente privo di ossigeno. 

Infine si trovano gli strati archeologici che si formano a causa dell’accumulo di rifiuti organici dovuti alla vita dell’abitato: resti di pasto, resti vegetali, deiezioni umane e animali,  carboni, reperti ceramici, schegge legnose, ecc. A causa dell’innalzamento del livello del lago gli strati archeologici sulle sponde sono a volte alternati a quelli di origine naturale.


14/04/2020