Monumenti sommersi: il reticolo di pali
Un grande incendio causò l’abbandono del villaggio. Solo le parti sommerse o cadute in acqua, i pali e resti di pavimento, si sono salvate e conservate.
Dopo l’abbandono del “villaggio costruito interamente sull’acqua” con pali infissi nel limo lacustre, ritorna ad essere occupata l’isoletta, debole rilievo verso il centro dell’antico lago, e ora una piccola penisola.
Qui le ricerche in un’area di circa 800 mq hanno portato alla scoperta di un villaggio realizzato con radicali innovazioni strutturali. L’aspetto più interessante è la coesistenza di tre diverse tipologie edilizie: su terreno asciutto, sulla sponda e in acqua.
Lungo la sponda e nell’alveo del lago le capanne erano sostenute da un’elaborato sistema di fondazione: la platea reticolata. I pali, che dovevano sorreggere le piattaforme sull’acqua, erano saldamente vincolati a tronchi e travi adagiati lungo la sponda e sul fondo lacustre. Su queste vennero poi disposte in senso ortogonale travi a coppie, tenute assieme da legature in frasca ritorta. In un foro praticato nei pali verticali veniva inserito uno spezzone di legno. I pali venivano quindi spinti verso il basso fino a che lo spezzone si appoggiava alle coppie di travi. In tal modo il peso delle abitazioni era distribuito su tutta la struttura. Lo spazio abitato era racchiuso da una palizzata, rivolta vero il centro del lago.
14/04/2020