Uomini e animali

Capre e pecore: le preferite

Quali erano gli animali allevati e cacciati dagli abitanti delle palafitte di Fiavé?

Le analisi naturalistiche e le ossa animali rinvenute negli scavi archeologici hanno evidenziato che era praticato l’allevamento di capre, pecore e bovini, in minor misura di maiali. È testimoniata anche la presenza del cane.

Le prede delle battute di caccia erano il cervo, il capriolo e l’orso bruno.

Durante l’inverno gli animali erano ricoverati nelle stalle all’interno dell’abitato, mentre con la stagione estiva, in particolare per capre e pecore, era tempo di pascolo ad alte quote, come documenta il sito di Dosso Rotondo a Storo. Le analisi dei resti vegetali ci informano che in inverno il foraggio per gli animali era costituito da piante e erbe aromatiche raccolte nella stagione vegetativa, mentre all’inizio della primavera si utilizzavano ramoscelli di nocciolo, betulla, ontano e faggio.

Gli animali erano macellati entro i primi anni di vita: le tracce presenti sulle ossa ci dicono che le carcasse animali erano divise in due parti, venivano quindi staccate le zampe e infine separate le masse muscolari. La carne poteva essere consumata subito, oppure poteva essere conservata con la salatura, l’essicazione o l’affumicatura. Dalle ossa lunghe delle zampe si estraeva il midollo, un’importante fonte di calore, mentre dal cranio poteva essere asportato il cervello.

Dell’animale si utilizzava tutto: la carne, la pelle per confezionare vestiti o coperte, le ossa per strumenti o utensili da lavoro, come aghi, spatole o punteruoli. Con il palco e le corna di cervo si realizzavano oggetti particolari ed elaborati, come pettini o fibbie.


14/04/2020