Villaggi sperduti o in rete?
Gli abitati palafitticoli di Fiavé non erano oasi isolate. Le ricerche archeologiche hanno evidenziato come gli scambi di merci e i contatti con altre comunità fossero molto frequenti fin dai tempi più antichi.
Durante l’età del Bronzo le relazioni tra comunità più o meno vicine, fatte di matrimoni, alleanze, cerimonie sacre, scambi di materie prime e oggetti di prestigio, tendono ad ampliarsi considerevolmente. Indizi di questi contatti sono riconoscibili nelle forme e nelle decorazioni della ceramica, ma soprattutto nei beni di prestigio in bronzo o ambra che possono viaggiare anche per migliaia di chilometri. A Fiavé sono numerosi i reperti che testimoniano contatti e scambi a vasto raggio. Un esempio è la scodella decorata con il motivo a croce con solchi riempiti di pasta bianca, tipica del territorio del basso Garda. Anche molti vasi delle fasi Fiavé 3-6 sono una rielaborazione locale di forme e motivi decorativi diffusi tra Pianura Padana e regione alpina.
Particolarmente preziosa e rara è l’ambra, una resina fossile utilizzata fin dalla preistoria per ricavare ornamenti ricercati per la loro brillantezza e per le presunte proprietà terapeutiche. A Fiavé sono state ritrovate due perle in ambra di origine baltica. È probabile che molti dei manufatti in ambra rinvenuti dalla Pianura Padana all’Egeo siano transitati attraverso le Alpi centro-orientali.
14/04/2020