Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani/3

Curiosità in cucina

ll viaggio nella cucina romana ai tempi di Tridentum prosegue per conoscere gli strumenti utilizzati nella preparazione del cibo e scoprire che gli antichi romani conoscevano già le pentole antiaderenti.

Per cucinare utilizzavano diversi contenitori: olle in ceramica per zuppe, carni e ortaggi, tegami in metallo forniti di manico per fritti e salse, grandi casseruole per cucinare a fuoco lento e recipienti forati per la cottura a vapore. Per la preparazione dei cibi si preferiva il forno, la brace o la cenere calda. Nella mostra “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani” sono presenti grandi teglie rinvenute presso l’area di via Prepositura, in un complesso produttivo attivo tra il I e il III sec.d.C. Facevano parte del “servizio da mensa aziendale” per preparare il cibo per il personale che lavorava nell’azienda agricola. Le teglie avevano un fondo impermeabilizzato grazie ad uno spesso strato di vernice rossa. Ciò le rendeva antiaderenti proprio come le pentole moderne.

Adatte per la cottura in forno o sulle braci, erano usate per il pane, la carne, piatti di legumi o per le patinae, sformati a base di uova con l’aggiunta di ingredienti diversi. Su alcune parti dei due tegami rinvenuti si notano ancora antichi restauri: nei fori ai lati delle fessure passavano le grappe metalliche che tenevano uniti i frammenti.

Tra gli strumenti utilizzati in cucina c’erano anche cucchiai per mescolare le salse e le minestre, coltelli e forchettoni per la carne.


14/04/2020