Der Heilige Berg

Musik

58° TrentoFilmFestival
Eventi

Der Heilige Berg di Arnold Fanck 106’ (Germania, 1926)
con accompagnamento musicale dal vivo a cura di Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
diretta da Helmut Imig

Connotato di tutti i tratti tipici del Bergfilm, Der Heilige Berg è un turbinoso dramma di amore, amicizia, morte, un imponente spettacolo di aspre vette avvolte da nubi, arditi spuntoni di rocce, massicci imponenti, ghiacciai e crepacci, tempeste di neve e valanghe, dove vengono esaltati i valori dell’audacia, del coraggio, dell’eroismo titanico dell’uomo che fronteggia una natura seducente e selvaggia, ripreso in suggestive inquadrature girate con grande rischio in scenari reali in mezzo a bianche distese gelate.
Diotima (Leni Riefenstahl), la fanciulla nata sulle coste dell’oceano, ne imita la palpitante vitalità in una danza rituale. Ma il suo cuore sogna le cime protese verso il cielo e un uomo forte capace di vincerle. Raggiunte le Alpi, balla la “danza del mare” di fronte ad un pubblico elegante, al quale assistono, turbati, anche due giovani alpinisti Karl (Luis Trenker), lo scalatore più famoso della regione, per calmare l’ansia che lo ha avvinto, fugge per una notte sulla montagna. Vigo, il giovanissimo sciatore invincibile, offre invece alla bella danzatrice una stella alpina, ricevendo in cambio una serica sciarpa. Nonostante gli avvertimenti materni, Karl confessa il suo amore a Diotima e, ricambiato, riparte per la montagna in cerca di un altare forgiato dalla natura su cui celebrare il fidanzamento. La ragazza intanto incontra Vigo, e lo incita alla vittoria con affettuosa partecipazione. Karl assiste involontariamente alla scena, senza riconoscere l’amico, e si crede tradito. Disperato, propone a Vigo di seguirlo nella più difficile scalata dei dintorni. Durante l’ascensione, Karl apprende che il giovane è a sua volta innamorato di Diotima. Folle di gelosia, avanza minaccioso verso Vigo, che indietreggia e cade nel vuoto, rimanendo sospeso alla corda che li unisce. Mentre infuria la tempesta, Vigo supplica l’amico di tagliare la corda e di salvarsi, ma Karl, pentito, rifiuta. Nel delirio causato dallo sforzo immane, quest’ultimo sogna di condurre Diotima all’altare, in una cattedrale dalle navate di ghiaccio. Poi precipita nel vuoto insieme all’amico.

Arnold Fanck Nasce nel 1889 a Frankenthal in Germania. Geologo e appassionato cultore della montagna, esordisce con lavori cinematografici dal forte taglio documentaristico. Con il successo di Wunder des Schneeschuhs (Meraviglie dello sci, 1920) e del successivo Im Kampf mit den Bergen (Alle prese con le montagne, 1921), ambientato oltre i 2500 metri, da inizio a un genere, il Bergfilm. L’aspra maestosità del paesaggio, il fascino di luoghi impervi e inaccessibili, le riprese spettacolari e funamboliche sono funzionali a una poetica della natura di ascendenza romantica e incline all’enfasi retorica. L’accentuarsi della componente narrativa in Der heilige Berg (La montagna sacra, 1926) conferma tale orientamento. Da questo momento inizia anche il sodalizio con l’attrice L. Riefensthal, icona dei «film di montagna» prima e regista del cinema nazista poi. Paradigmatico, tra i suoi molti film, La tragedia di Pizzo Palù (1929), diretto assieme a G.W. Pabst: storia di un salvataggio alpino reso ancor più spettacolare dalle evoluzioni dell’aviatore E. Udet. Fra i lavori degli anni ’30, S.O.S. Iceberg (1933) e l’esotico Mitsuko, la figlia del samurai (1937). Muore all’età di 85 anni a Friburgo.

Helmut Imig Il maestro Helmut Imig è uno dei massimi specialisti della musica da film e del recupero delle colonne sonore originali.Nato a Bonn nel 1941 ha svolto gli studi musicali presso la Scuola di Musica di Wolfgang von der Nahmer (direttore d'orchestra) e Hans Otto Schmidt (pianoforte). Allo stesso tempo, ha studiato musicologia presso l'Università di Bonn. Ha completato la sua formazione come direttore d'orchestra con Franco Ferrara a Venezia (repertorio del melodramma italiano) e di Igor Markevitch a Madrid (classico-romantica sinfonia). Direttore d'orchestra al Teatro dell'Opera di Brema, Osnabrück, Essen e Monaco di Baviera. Dal 1985 ha condotto, come direttore ospite, le orchestre filarmoniche di Bamberg e Norimberga, l'orchestra della Beethoven Hall di Bonn, la Filarmonica Hungarica, il Bochum City Philharmonic Orchestra. Egli ha anche condotto programmi radiofonici e televisivi con le orchestre radiofoniche di Monaco, Colonia e Lugano. Ha spesso lavorato fuori dal suo paese con la Maastricht Symphony Orchestra, Orchestra Nazionale di Lille, Filarmonici del Teatro Regio di Torino, Orchestra Sinfonica di Curitiba, in Brasile, e la Radio Televisione Svizzera Italiana Symphony Orchestra. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare all'accompagnamento musicale per i film muti.

Istituzione Concertistica Orchestrale riconosciuta dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo, l’Orchestra Haydn si è costituita nel 1960 per iniziativa delle Province e dei Comuni di Trento e Bolzano. L’Orchestra è stata ospite dei principali sodalizi concertistici italiani ed ha preso parte a numerosi Festivals, esibendosi in vari stati europei e negli usa. Nel corso di quasi cinquant’anni di attività l’Orchestra si è fatta interprete di un ampio catalogo di opere che ha spaziato in tutti i generi musicali, dal Barocco fino ai compositori contemporanei. In più occasioni autori come Dallapiccola, Nono, Berio e Donatoni, le hanno affidato lavori in prima esecuzione assoluta. Innumerevoli le presenze di grandi artisti alla guida della formazione sinfonica del Trentino Alto-Adige, sul cui podio sono saliti fra gli altri Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Eliahu Inbal, Alain Lombard, Riccardo Muti, Daniel Oren e Alberto Zedda. Dal 2003 ne è direttore artistico Gustav Kuhn.