FilmFestival: L'acqua e le stagioni della montagna | Der Mesner und die Dreigroschenoper | L'eau qui fait tourner la roue | Ottobre in Mongolia

Kino

57° TrentoFilmFestival
Proiezioni

L'acqua e le stagioni della montagna
Regia: Baldovino Midali
30', ITALIA, 2008
Il tema centrale del film è quello dell'acqua. L'acqua come elemento vitale del pianeta, come risorsa insostituibile per ogni essere vivente, come bene universale, ma anche come ambiente di vita, attorno e dentro la quale, si anima un mondo straordinariamente affascinante, pieno di curiosità e di mistero. La flora e la fauna che nascono e vivono grazie a questo elemento sono un bene prezioso e molto spesso fragile, il cui delicato meccanismo rischia mutamenti e danni irreversibili in ogni stagione. L'obiettivo è quello di stimolare l'attenzione dello spettatore verso questo elemento e di consolidare un atteggiamento di rispetto profondo verso la montagna, che ne custodisce gelosamente i segreti. Anche un piccolissimo gesto di attenzione nei confronti di questo mondo, così straordinario e vivo, assume un grande significato, e ci permette di entrare in armonia con il suo spirito, facendoci sentire parte di questo mistero e delle sue bellezze.

Der Mesner und die Dreigroschenoper
Regia: Melanie Brugger
41', ITALIA, 2007
Kematen. Di cosa ha bisogno l''uomo per vivere una vita felice sulla terra? Benché non possieda molto, Oswald Mur ha realizzato il suo grande sogno e, 10 anni fa, ha costruito una piccola cappella privata, decorandola con statue, quadri e ornamenti da lui stesso realizzati. Allo stesso tempo Oswald adora la musica e in particolare „L'opera da tre soldi“, nonostante "il profondo male che trapela". Oswald vive in solitudine, con l'unica compagnia del suo Dio, per il quale suona le campane, e del suo adorato gatto "Poppele". Senza curarsi delle convenzioni sociali si è creato il proprio mondo vivendo al confine con quello esterno. Il film ci porta all'interno di un piccolo universo, in cui tutte le cose, anche le più banali, sono fatte con grande amore e l'infallibilità dell'essere umano è amorevolmente presa in giro. A quale vita si ambisce? Ci si adatta e si vive la vita degli altri, o si deve scegliere un proprio cammino per trovare la felicità, ignorando eventualmente le norme sociali?

L'eau qui fait tourner la roue
Regia: Jean François Amiguet
19', SVIZZERA, 2008
Da tre generazioni i componenti della famiglia Crisinel vivono al ritmo del corso d'acqua che scorre vicino alla loro fattoria. Quest'ultima si trova in un posto distante dalle grandi strade, ai piedi del Jura Vaudois. È lì che questa famiglia si è stabilita nel 1900 per lavorare la terra. A quei tempi, il mulino e la segheria, oggi ancora in attività, funzionavano già grazie all'energia idrica ricavata dal Morvaz, un piccolo ruscello sempre ricco d''acqua, sia in estate che in inverno. La segheria è un'attività secondaria alla coltivazione del terreno agricolo e le sue rendite permettono di apportare dei miglioramenti alla fattoria. Il film è il ritratto di un'' antica attività contadina e di un uomo di oggi con la passione del bricolage. La sua rustica installazione risalente al diciannovesimo secolo, rimessa a punto con grande cura e rispetto, offre ancora oggi molteplici vantaggi sul piano ecologico

Ottobre in Mongolia
Regia: Mario Nardin
20', ITALIA, 2009
Il bestiame costituisce ancora oggi il più ricco capitale della Mongolia. L'inverno invece rappresenta la più pesante minaccia all'economia mongola. Ogni anno ondate di gelo uccidono milioni di animali. Per i pastori nomadi della regione degli Altai mongoli, ottobre è il mese di confine con il lungo inverno. Le mandrie vengono portate verso terre non ancora pietrificate dal freddo e i pastori si raccolgono in una grande festa con aquile addestrate alla caccia. Le magnifiche ali delle aquile in volo sembrano sostenere la speranza di sopravvivenza, sfidando la suprema asprezza dell'inverno che verrà.

Concorso