Giorni scontati
Stagione di prosa di Rovereto 2013/2014
Compagnia Molière
Giorni scontati
di Antonella Fattori e Daniela Scarlatti
con Antonella Fattori, Giusy Frallonardo, Daniela Scarlatti, Paola Michelini
regia Luca De Bei
con il patrocinio del Ministero della Giustizia
Nella cella di un carcere femminile scontano la loro pena l'algida Viviana, rinchiusa da tempo immemorabile e Lucia, colpevole di omicidio. In una notte di novembre vengono arrestate altre due donne: Rosa, una ladra ex-tossicodipendente e Mariapia, un'imprenditrice edile.
Le quattro detenute devono convivere in una cella di pochi metri quadri con tutti i problemi che la carcerazione comporta. Le personalità e le estrazioni sociali sono assai diverse. Le quattro donne inizialmente si scontrano, poi lentamente troveranno un terreno comune dove la solidarietà sarà possibile.
Per uno "strano" tiro del destino Viviana e Rosa si ritroveranno accomunate da una stessa colpa, ma su fronti diversi. Tutte e quattro le donne usciranno dal carcere, chi in un modo, chi in un altro. Alla fine la cella rimarrà vuota, pronta però ad ospitare nuove detenute.
Una commedia agrodolce che fa ridere e commuovere.
Quasi 70.000 persone vivono negli istituti penitenziari che sorgono nelle nostre città, a volte anche in pieno centro, ma la maggior parte dei cittadini ne ignora qualsiasi aspetto. Negli anni le leggi sono cambiate, ma quel che non è cambiato è lo stato dei detenuti, il sovraffollamento e il degrado delle nostre carceri.
Riteniamo che il teatro debba occuparsi del problema e rendere il pubblico partecipe di un dramma che ai più risulta essere sconosciuto.
Con questo testo vorremmo smascherare, con levità, il silenzio assordante del carcere. Un confronto con un mondo sommerso che urla, e che in questo periodo storico ha ancora più urgenza di farsi sentire. Questo ci ha portato a pensare e a scrivere Giorni Scontati, un testo al tempo stesso leggero, crudo, poetico, passionale che svela uno spaccato di vita in un carcere attraverso la voce di quattro detenute molto diverse tra loro. È l'universo femminile che riesce, anche in situazioni difficili, a fare gruppo, a vivere e subire la privazione di libertà e la violenza in un modo molto diverso dagli uomini. Il microcosmo oppressivo e claustrofobico del carcere diventa una lente di ingrandimento di sentimenti e situazioni che spesso cerchiamo di negarci e che abbiamo provato a portare alla ribalta senza finzione, mettendoci in gioco, provando a dare senso a vite negate: Il tempo che passa e il variare delle stagioni rivelano la dicotomia tra la realtà coercitiva che le protagoniste sono costrette a vivere e lo spazio libero dei loro pensieri, e proiettano il carcere sulla pelle di ciascuna di loro, come le matricole stampate sul braccio dei deportati, perché una volta entrati in una cella non si esce se non dopo una metamorfosi.
Antonella Fattori e Daniela Scarlatti
Organisation: Comune di Rovereto Assessorato alla Contemporaneità