Il grande Airone
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Il grande Airone
di Giancarlo Governi, ed. Castelvecchi
Maurizio Nichetti dialoga con lautore di una nuova biografia romanzata sul Campionissimo"
Silenzioso, timido, riservato, Fausto Coppi, il Campionissimo, ciclista antieroico e sfortunato, vincitore di cinque Giri D'Italia e di due Tour de France, viene ricordato a cinquant'anni dalla morte (2 gennaio 1960), anche in diversi libri. Fra questi la nuova edizione della biografia romanzata Il grande Airone di Giancarlo Governi. Lopera racconta i suoi esordi, i primi successi, il record dellora, i tristi e dolorosi giorni della prigionia di guerra, il rapporto di amicizia e rivalità con Bartali, i grandi trionfi (cinque Giri dItalia, due Tour de France), la tragica morte del fratello Serse, lo scandalo della sua relazione extraconiugale e la sfortunata e misteriosa morte, in giovane età. Al di là delle rivelazioni romanzesche, la figura del Campionissimo - sottolinea Governi - rimane indelebile nella memoria collettiva del nostro Paese (e non solo) per quello che ha rappresentato, oltre che per le sue mirabolanti imprese sportive, anche per la sua vita travagliata, conclusa prematuramente da una morte insensata di cui gli italiani non vogliono ancora darsi pace. Ma lo scrittore prende soprattutto in considerazione in una nuova luce il rapporto di rivalità e amicizia con Gino Bartali che aveva conosciuto ufficialmente nel 1940, alla punzonatura del Giro d'Italia. Il Grande Airone, come dice il sottotitolo del libro, è il romanzo di Fausto Coppi (e di Gino Bartali).
In tutti gli anni del dopoguerra - dice Governi - la rivalità sportiva fra Gino e Fausto fu trasportata, loro malgrado, su un piano sociale e politico. Dietro Gino il pio, che si faceva fotografare in borghese con il distintivo dell'Azione Cattolica oppure mentre baciava la mano al Papa, stava tutto il mondo cattolico. Dietro Fausto c'era, invece, l'Italia laica e progressista, quella che non amava le ostentazioni di Bartali e semplicemente pensava che i sentimenti religiosi e politici non dovessero confondersi, non dovessero essere mischiati con lo sport. Lautore, Giancarlo Governi, icona della cultura televisiva italiana, restituisce luce, senso e colore allesperienza esistenziale di un atleta che ha impresso il suo nome nella storia del nostro secolo: simbolo di un popolo che si batteva per rivendicare diritti fondamentali e di uno sport che sembrava capace di rianimare le antiche, epiche rivalità dei grandi guerrieri Greci.
Giancarlo Governi Giornalista, scrittore, sceneggiatore e autore televisivo, bandiera della Rai (vi lavora dal 1967 ed è tra i fondatori di RaiDue), autore e conduttore di trasmissioni di grande successo (Supergulp!), ha pubblicato oltre venti libri, tra i quali Alberto Sordi, un italiano come noi, Nannarella, Vita di Totò. Collabora con diversi quotidiani, come «Il Messaggero», «Il Mattino», «lUnità».