Il processo a Paolo Orgiano: letture storiche, giuridiche, letterarie

Konferenz

IL PROCESSO A PAOLO ORGIANO.
La vicenda che forse ispirò ii Promessi Sposi al centro di un convegno organizzato da ITC-isig e Università di Trento

Il processo a Paolo Orgiano - la vicenda che coinvolse un piccolo villaggio rurale del Basso Vicentino all’inizio del Seicento, a cui probabilmente si rifece Alessandro Manzoni per scrivere i Promessi Sposi - martedì 6 aprile 2004 sarà al centro di un convegno organizzato dall’ITC-isig (Centro per gli Studi storici italogermanici) e dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Trento .
A partire dalle ore 11.00, nell’Aula Grande dell’Istituto Trentino di Cultura, in via S. Croce 77, a Trento, esperti di livello internazionale prenderanno in esame il Processo dal punto di vista storico e giudiziario e ne analizzeranno i legami con la letteratura.
Il convegno è coordinato da Giorgio Cracco, direttore dell’ITC-isig, e da Diego Quaglioni, professore dell’Università di Trento.

Programma

Ore 11.00
Apertura: Giorgio Cracco
Introduzione: Diego Quaglioni
Il Processo nella storia: Claudio Povolo (Venezia)

Ore 15.00
Il Processo come documento giudiziario: Mario Sbriccoli (Macerata); Luca Mannori (Firenze)

Ore 16.30
Il Processo nella letteratura: Carlo Ossola (Parigi); Alessandro Fontana (Parigi)

Ore 18.00
Conclusioni

Giorgio Cracco
POSTILLA
IL ROMANZIERE E IL MANOSCRITTO
in: Il Processo a Paolo Orgiano (1605-1607) a cura di Claudio Povolo, Viella 2003
[…] La coincidenza dei fatti emergenti da tale Processo con quelli narrati da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi è tale da rendere plausibile e legittima l’ipotesi che egli, nella fase di gestione ed avvio del suo romanzo, avesso potuto prendere visione del fascicolo processuale istruito dalla suprema magistratura veneziana.
L’intelaiatura narrativa del capolavoro manzoniano, avente come protagonisti quei personaggi che per lo più sono stati tradizionalmente assegnati alla sfera della geniale invenzione dell’autore milanese, corrisponde difatti, in buona misura, alla più complessa vicenda processuale che si svolse nel piccolo villaggio vicentino negli anni 1605-07.
L’imputato principale è un giovane nobile residente in un villaggio in cui esercita un incontrastato dominio. E’ circondato da una piccola corte di nobili e da uno stuolo di bravi. Sono molte le violenze da lui esercitate, anche assieme al più giovane cugino, compagno di ozi e di bagordi. A proteggere le sue malefatte interviene spesso lo zio, il personaggio più temuto e rispettato dell’ambiente. Tra le vittime principali emerge Fiore, una giovane contadina del luogo che vive con la madre vedova.
Nonostante le minacce del nobile, che da tempo le ha manifestato pressantemente le sue attenzioni, ella riesce a sposarsi. Nottetempo i due giovani aristocratici inviano però i loro bravi alla sua casa, per condurla vio lentemente nel loro palazzo, dove la giovane viene ripetutamente stuprata. Sorte non dissimile incontrano altre giovani contadine del paese […].
A proteggere le vittime ed in particolare la giovane che vive con la madre vedova, è un frate che da alcuni anni esercita l’attività di curato del villaggio. E’ questo personaggio, fra Ludovico Oddi, che riesce ad opporsi alle prepotenze nobiliari e a spingere la giovane a ribellarsi alle soverchierie ricevute. Per toglierlo di mezzo lo zio dei due giovani nobili ricorre alla curia vescovile vicentina, ottenendo che il frate sia processato dal tribunale ecclesiastico con l’accusa di difendere la giovane donna per rivalità in amore con il nipote Paolo Orgiano […]. L’analogia tra la struttura narrativa dei due testi è tale che possiamo considerare il Processo contro Paolo Orgiano ben più di una semplice fonte che il Manzoni poté consultare per scrivere il suo romanzo […].
La chiave per poter individuare un possibile collegamento con Alessandro Manzoni risiede probabilmente in un personaggio che nel 1812 entrava a far parte dell’esigua equipe cui era stata affidata la conservazione degli antichi fondi della Repubblica veneta: un uomo che sicuramente conosceva bene l’ambiente milanese e forse lo stesso Alessandro Manzoni: Agostino Carli Rubbi vissuto a lungo a Milano a contatto con i Verri e in particolare con Cesare Beccaria, di cui godeva la stima e fiducia […].


Organisation: ITC-isig Istituto Trentino di Cultura Centro per gli Studi Storici Italo-germanici