Il vedovo
Su ogni carne consentita
Presentazione del nuovo libro di Tommaso Labranca sul film di Dino Risi "Il vedovo".
Seguirà proiezione del film alle ore 21.
È previsto un piccolo buffet di aperitivo
Tommaso Labranca, scrittore e autore televisivo tra i massimi esperti di cultura pop italiana (qui una bella intervista) sarà lospite deccezione della rassegna Su ogni carne consentita sette film dispersi, organizzata dal Loco's Bar in collaborazione con il Nuovo Cineforum Rovereto.
Martedì 1 luglio alle 19:30, in occasione della proiezione de Il vedovo, uno dei capolavori di Dino Risi interpretato da Alberto Sordi e Franca Valeri, Tommaso Labranca sarà ospite del Loco's Bar per presentare il suo ultimo libro Progetto Elvira. Dissezionando Il vedovo, pubblicato dalla sua nuova casa editrice Edizioni 20090, durante un incontro/aperitivo che si annuncia imperdibile.
A seguire, Tommaso Labranca introdurrà il film, che verrà proiettato alle 21 (ingresso gratuito, posti limitati).
Il vedovo è uno dei tesori segreti della commedia allitaliana, una pellicola capace di distillare, a partire da un tragico fatto di cronaca, una rappresentazione tagliente e feroce dei peccati originari della società italiana: un imprenditore cialtrone disposto a tutto pur di infilare le mani nelle facoltose tasche della sua consorte.
Nel suo libro Tommaso Labranca ha esplorato ogni retroscena e ogni singola inquadratura del film per restituirci una rilettura illuminante di questopera che, rivista oggi, riesce a mettere in scena tutta la incolmabile distanza e tutte le inquietanti somiglianze con un periodo storico che spesso viene invocato come punto di riferimento ideale il tanto invocato nuovo miracolo italiano che in realtà affonda le sue radici in un oceano di cinismo.
Italia, 1959
Titolo originale: Il vedovo
Genere: Commedia
Durata: 100'
Regia: Dino Risi
Cast: Alberto Sordi, Franca Valeri, Livio Lorenzon, Ruggero Marchi, Nando Bruno
Alberto Nardi è un giovane industriale romano dalle scarse capacità e megalomane, sposato con Elvira Almiraghi, donna d'affari milanese di successo, abile e spregiudicata, alla quale il Nardi ricorre quando ha bisogno di avalli o di denaro per le sue fallimentari iniziative. Lei, viste le precedenti esperienze, ha chiuso i rubinetti; almeno in teoria, dato che Nardi scopre casualmente che dietro il commendator Lambertoni, l'intermediario che gli presta denaro a condizioni usurarie, c'è proprio la moglie.
Nardi ha bisogno dei finanziamenti di Lambertoni per tenere a galla la sua ditta di ascensori, sempre pericolosamente vicina alla bancarotta, poiché nessun istituto di credito è disposto a concedergli prestiti se non garantiti dalla moglie (proprietaria di un patrimonio di oltre un miliardo di lire dell'epoca), la quale però si rifiuta. Dopo l'ennesima discussione, con conseguente umiliazione pubblica del Nardi, che si riduce sull'orlo di un nuovo esaurimento, il treno su cui Elvira viaggia verso la Svizzera ha un incidente, e la sua carrozza precipita nel lago. Apparentemente non ci sono superstiti, e Nardi si ritrova erede del patrimonio della moglie.
Ma, proprio durante l'attesa della salma per la veglia e la cerimonia funebre, Elvira riappare viva e vegeta. Una telefonata d'un collaboratore del marito, il marchese Stucchi, le ha fatto perdere il treno, salvandole così la vita.