L'Espressionismo come rivolta generazionale
Il Centro Studi sulla Storia dellEuropa Orientale, in occasione della pubblicazione di Paolo Chiarini, L'Espressionimo tedesco, Hermann Bahr, Espressionismo e Antonella Gargano, Progetto metropoli. La Berlino dell'Espressionismo (tutti editi da Silvy), organizza a Trento, mercoledì 20 giugno, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), lincontro-dibattito L'Espressionismo come rivolta generazione. Interviene Massimo Libardi. Introduce Fernando Orlandi.
Tra linizio del secolo e gli anni Dieci del Novecento, quella che sarà ricordata come lepoca delle avanguardie, della ribellione contro laccademia, lesistenza dei giovani sulla scena politica diventa tangibile e presente in più nazioni, in particolare nel mondo tedesco. Giovane diventa sinonimo di puro, nuovo, rivoluzionario, salvifico; mentre vecchio assume i soli significati negativi.
In un importante libro, Rites of Spring. The Great War and the Birth of Modern Age, Modris Eksteins ha identificato questa stagione, con i riti di primavera, facendo un esplicito riferimento allopera di Igor Stravinskij, La sagra della primavera, messa in scena a Parigi nel maggio 1913. Come noto, il balletto si richiama ad un antico rito russo: il sacrificio di una adolescente scelta per ballare fino alla morte di fronte agli anziani allo scopo di propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione e queso diventa simbolo sia del nuovo secolo che del prossimo sacrificio dellEuropa nella guerra.
La generazione espressionista nasce negli anni dal 1880 al 1890 e cronologicamente il movimento, che a differenza di altri è privo di un manifesto di fondazione, viene fatto iniziare attorno al 1907 e finire più o meno nel 1926.
Lespressionismo è quindi un movimento di giovani, talvolta di adolescenti. Come scrive Ladislao Mittner a proposito della lirica, si tratta di una generazione di scrittori che si sentivano poeti in quanto erano giovani ed avevano un irrefrenabile bisogno di ribellarsi ai vecchi, al passato, a tutto il passato. Invecchiare è inganno o cinismo spiega Ludwig Rubiner, perché i vecchi negano o almeno cercano di differire la rivoluzione.
Tuttavia, a differenza di altri movimenti, gli espressionisti ebbero la consapevolezza di costituire una nuova generazione. Nel dramma Der Sohn, Walter Hasenclever racconta la ribellione di un giovane liceale contro il padre dispotico e facendo ciò ritrae la giovane generazione: Questo lavoro scrive nel 1916 nel manifesto Das Theater von Morgen fu scritto nellautunno del 1913 e si prefigge lo scopo di mutare il mondo. È la rappresentazione della lotta attraverso la nascita della vita, la ribellione devo spirito contro la realtà.
Lespressionismo era animato da una forte carica antiautoritaria che coinvolgeva diverse figure ed istituzioni. La prima ad essere messa in discussione è la figura del padre. Essere padri è una condizione ontologica irrimedibile: Quando sarà padre a sua volta, diverrà come lui. Il padre
è il destino del figlio. La favola della lotta per lesistenza non ha più senso: nella casa paterna si accendono il primo amore ed il primo odio - declama il Figlio al Precettore. E prosegue: se lei avrà una volta un figlio, lo abbandoni, o muoia prima di lui. Tanto verrà il giorno in cui sarete nemici, lei e suo figlio. E allora Iddio abbia pietà del vinto.
Si tratta di un clima diffuso: Erano anni quelli in cui il conflitto tra padre e figlio si esigeva da ogni giovane autore promettente, scrive Carl Zuckmayer.
E nel 1919 Franz Kafka inizia così la sua lunga lettera al padre che non consegnerà mai: Caro papà, recentemente ti è capitato di chiedermi perché affermo che avrei paura di te. Come al solito non ho saputo risponderti, in parte appunto per la paura che mi incuti, in parte perché motivare questa paura richiederebbe troppi particolari, più di quanti riuscirei a riunire in qualche modo in un discorso. In questo scritto la figura paterna è sotto il segno della paura e del dispotismo: ai miei occhi assumevi laspetto enigmatico dei tiranni.
Ma il Padre è solo un rappresentante di una schiera di figure autoritarie e la famiglia solo uno dei luoghi vissuti come inferni. Il loro mondo è il mondo della Kinderstube, retto dai numi tutelari del Padre e della Madre. Luscita da questo mondo li getta nellinferno dei collegi, della scuola e poi in quello ben più terribile delle trincee.
Allentusiasmo della mobilitazione, alla fede in una rigenerazione attraverso il sangue, fatti propri anche dagli espressionisti, subentra il disincanto e lorrore. Nella Wandlung (La trasformazione o La metamorfosi) di Ernst Toller, composto tra il 1917-1918, una delle stazioni del dramma è il vagone bestiame in cui il protagonista, assieme ad altri giovanissimi, è portato al fronte. Egli, che si sente come gli altri ancora bambino, capisce di essere stato abbandonato e tradito dai genitori. Un soldato recita: Smarriti erriamo, bimbi (Kinder) tremebondi/in preda ad arbitrio insensato, uccidiamo, / soffriamo la fame, compiamo violenze. / Ma siamo sempre bimbi tremebondi / atterriti dal buio della notte. E in guerra moriranno molti dei lirici come Stadler, Trakl, Sorge, Lichtenstein (e il non più giovane Stramm); e fra i pittori Marc e Macke.
Il successo di pubblico dellespressionismo, soprattutto per quanto riguarda il teatro e il cinema, data limmediato dopoguerra. Poi subentrerà la Neue Saclichkeit e dalla presa del potere del nazismo vi sarà una cancellazione del movimento fino al culmine del 1937 quando le loro opere furono epurate dai musei e divennero arte degenerata (entartete Kunst), come recitava il titolo di una grande mostra itinerante. Il numero di coloro che si suicideranno è quasi impressionante come quello dei caduti nelle trincee: Ernst Toller (1893-1939) in America nel 1939; Reinhard Goering nel 1936; Walter Hasenclaver e Carl Einstein nel 1940; mentre Stefan Zweig (1881-1942) si suicidò in Brasile insieme alla sua seconda moglie.
Lespressionismo fu letteralmente riscoperto dopo la Seconda guerra e vide un fiorire di pubblicazioni e di messe in scena negli anni Sessanta. Motivo forse non secondario di questa riscoperta fuori dal ristretto ambito accademico fu forse il fatto che molte tematiche espressioniste erano in sintonia con quellaltra rivolta generazionale che negli anni Sessanta coinvolse lintero occidente e culminò nella data simbolo del Sessantotto. Sono i temi del conflitto fra generazioni, che è centrale soprattutto nel teatro espressionista e che si articola nella rivolta contro lautoritarismo dei padri e delle figure ad essi riconducibili (professori, militari); nella rivolta contro la morale sessuale borghese e poi nel rifiuto della guerra.
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