L'evoluzione culturale del genere Homo: come apprendere e modificare la tradizione
Darwin Year
Dawin Today
Darwin Today è un ciclo di conferenze organizzato dal Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (FBK) - Centro per le Scienze Religiose, la Fondazione Edmund Mach (FEM) - Centro Ricerca e Innovazione e l'Università di Trento - Centro interdipartimentale di Biologia integrata (CIBIO), Centro interdipartimentale Mente/cervello (CIMec) e Dipartimento di filosofia storia e beni culturali (FSBC), nell'ambito del Darwin Year 2009, con relatori di rilievo nazionale ed internazionale che affrontano diversi aspetti legati alla teoria dell'evoluzione, ai suoi riflessi culturali, agli avanzamenti scientifici e tecnologici. Gli incontri, aperti a tutti, si propongono come momento di conoscenza, incontro e discussione.
Il prossimo appuntamento si terrà mercoledì 13 maggio, alle 16.30, presso l'Aula 3 della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento: l'intervento vedrà protagonista Stefano Grimaldi, dell'Università degli studi di Trento, che proporrà un intervento dal titolo: L'EVOLUZIONE CULTURALE DEL GENERE HOMO. COME APPRENDERE E MODIFICARE LA TRADIZIONE.
In Archeologia e in Antropologia - discipline che hanno come fine comune la comprensione del Concetto di Cultura - esiste quello che potremmo definire un "problema di fondo", originato dal fatto che gli studiosi si trovano di fronte ad una variabilità culturale estremamente complessa sia nel tempo che nello spazio. L'esigenza di rendere comprensibile la complessità culturale dell'Uomo ha costretto gli studiosi a sviluppare tentativi teorici e metodologici finalizzati ad ordinare e schematizzare i comportamenti e il pensiero dei gruppi umani. Da qui, la necessità di modelli e teorie che permettano una "efficiente" elaborazione dei dati al fine di renderli leggibili e interpretabili.
È dunque possibile riscoprire una dimensione empirica della ricerca sul comportamento dei gruppi umani preistorici che sia svincolata dall'ossessione di statistiche, rigidi quadri concettuali e sintesi teoriche fisse e stabili? Quali sarebbero i vantaggi di una "terza via" per interpretare le testimonianze di vita dei gruppi umani di cacciatori raccoglitori del genere Homo?
Tramite esempi archeologici, viene proposta una riflessione che si origina dall'opera dell'antropologo C.Geertz. La Cultura può essere identificata non come un insieme di modelli concreti di comportamento (costumi, manufatti, tradizioni,.) bensì come una serie di meccanismi di controllo (progetti, prescrizioni, regole,.) la cui funzione è quella di orientare il comportamento degli individui e, conseguentemente, della collettività.
L'uomo è un prodotto non-finito al momento della sua nascita e necessita di una elevata quantità e qualità di nozioni che "deve" imparare prima di funzionare sia a livello individuale sia all'interno di un gruppo. E' quello che potremmo oggi chiamare "Tradizione".
Stefano Grimaldi è un archeologo preistorico, ricercatore presso il laboratorio di Preistoria "B.Bagolini" (Università di Trento). Specialista nello studio delle industrie litiche anche attraverso attività sperimentali, il suo interesse è rivolto alla costruzione di modelli di insediamento e di mobilità dei cacciatori-raccoglitori combinando i dati archeologici con quelli derivanti dall'Etnografia. E' il codirettore scientifico del sito pleistocenico più antico del Portogallo, Ribeira Ponte da Pedra, e del Riparo Mochi (Liguria), uno dei siti di riferimento italiani per lo studio della transizione Uomo di Neandertal - Uomo moderno e per l'evoluzione delle Culture del Paleolitico superiore.
Organisation: Museo Tridentino di Scienze Naturali