La Mitteleuropa tra imperi e piccole nazioni
Mercoledì 18 ottobre, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale organizza la seconda conferenza del ciclo Momenti di storia mitteleuropea.
Emilio Rizzo (CSSEO) interverrà su "La Mitteleuropa tra imperi e piccole nazioni. Introduce Massimo Libardi.
Fin dalla nascita dei primi progetti politici che si richiamano alla Mitteleuropa, lEuropa Centrale appare attraversata da due diverse pulsioni, quella centralista e quella federalista. Infatti un aspetto imprescindibile di questo spazio geopolitico, e che ha presentato problemi analoghi agli imperi che lo hanno occupato, è la plurinazionalità. Sia che essa sia stata sentita come valore come nel mito absburgico sia che sia stata vista come un problema da risolvere attraverso la negazione delle singole identità, come nellimpero tedesco o ottomano, il mescolamento di lingue e di religioni, ha caratterizzato tutte le compagini statali di questo territorio.
Ciò è dovuto alla presenza, variamente intrecciata, di un numero rilevante di popoli, stirpi e confessioni diverse - quello che è stato definito il caos delle nazionalità. Lo spazio centroeuropeo da questo punto di vista assomiglia ad una spiaggia dopo una mareggiata dove si trovano gettate una miriade di etnie, relitti e zavorra delle grandi migrazioni. La struttura plurinazionale è stata una delle caratteristiche degli stessi stati succeduti alla disintegrazione dell'impero absburgico, nonostante che il loro contrassegno essenziale sia stato l'aspirazione alla nazionalità.
Gli stati plurietnici sopravvivono quando i diritti delle minoranze sono assicurati da un insieme di regole. Nel mosaico centroeuropeo la parità di tutte le componenti, nazionali o religiose, non è mai stata assicurata da un potere statale democratico, ma da un potere autorevole, reale o simbolico. Questa funzione è stata svolta a tratti da unetnia dominante, come i tedeschi, i turchi o i russi; a volte dallistituto imperiale, come nel caso dellAustria, altre da una ideologia, come nel caso del comunismo. La Mitteleuropa può essere descritta come una realtà di nazioni in conflitto, nella quale però le parti in conflitto riescono a convivere.
Nel centroeuropa è sempre stata viva lidea di una monarchia sovranazionale: dalla grande Moravia, il primo stato slavo sovrarregionale dellimperatore Costantino VII Porfirogenito (905-959), con centro Moosburg (oggi Zalavar), al progetto di Ottocaro II Premysl (1233-1278) di creare nel centro Europa una monarchia danubiana. Lultimo progetto di una compagine sovrannazionale cosmopolita prima della realizzazione degli Absburgo fu quello di Mattia Corvino (1458-1490).
Da un punto di vista politico larea centroeuropea ha visto per secoli il farsi e disfarsi di nazioni, anche se tre sono le nazioni storiche dellEuropa Centrale: Polonia, Ungheria, Boemia.
Dalla seconda metà del Settecento, la stabilità dello spazio centroeuropeo è stata determinata dalla sua occupazione da parte di tre grandi imperi: la confederazione tedesca (Deutsche Bund, fondata nel 1815) e poi limpero germanico istituito nel 1871. Questo pur essendo uno stato nazionale era al tempo stesso un impero multinazionale con una forte minoranza polacca in Slesia e francofona in Lorena. Del resto i suoi confini sono incerti proprio per la disseminazione dei tedeschi in tutta lEuropa centrale. Le altre due entità erano limpero austriaco e poi (dal 1867) austro-ungarico e limpero ottomano, che raggiunse la sua massima espansione verso la fine del Seicento quando, nel 1683, Vienna fu liberata dal re di Polonia, Giovanni III Sobieski.
La lenta dissoluzione dellImpero ottomano e la sua perdita di forza sono allorigine della nascita degli stati nazionali centroeuropei. Questo processo fu accelerato dopo il 1918 con il crollo della Duplice monarchia. Tuttavia delusioni, frustrazioni e contenziosi territoriali furono sin dallinizio degli anni 20 il dato caratteristico della nuova Europa. La Polonia, nazione martire per definizione, appena risorta, pretendeva di ricostruire il vecchio impero polacco-lituano, cosa che le riuscì nel 1920. Così la Polonia si costituitì come un nuovo stato multinazionale composto, oltre che da polacchi, da tedeschi, ebrei, ruteni, lituani, bielorussi. Lo stesso accadde in Cecoslovacchia, che era uno stato ceco in cui gli slovacchi erano una parte minore e in cui ciascuna delle due nazionalità maggiori dominava una forte minoranza etnica: tre milioni di tedeschi in Boemia e quasi un milione di ungheresi in Slovacchia. Bratislava, la capitale della Slovacchia, è Presburg per gli austro-tedeschi e Pozsony per gli ungheresi. La grande Romania a sua volta aveva al proprio interno minoranze bulgare in Drobugia, ungheresi e sassoni in Transilvania, ebree su tutto il territorio. Lo stesso mosaico di etnie caratterizza la Jugoslavia.
Organisation: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale