La storia di Giovanni Pascoli e di un’Italia che un attimo fa c’era ancora

Konferenz

Biblioteca di conversazione

Incontro con Isabella Bossi Fedrigotti

Allora ...
in un tempo assai lunge
felice fui molto; non ora:
ma quanta dolcezza mi giunge
da tanta dolcezza d’allora!
Allora, Myricae

Il terzo appuntamento con BIBLIOTECA DI CONVERSAZIONE vedrà la presenza a Trento di Isabella Bossi Fedrigotti.
“Vorrei parlare di Pascoli contadino - ci ha detto Isabella Bossi Fedrigotti - delle sue poesie vicine alla terra, del suo racconto di una campagna che ci è ancora vagamente familiare perché è scomparsa solo una trentina di anni fa. Vorrei raccontare cosa Pascoli ha rappresentato per me, campagnola che riconosceva luoghi, usi, parole del poeta, come se fossero stati un abbecedario suo.”

Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice e giornalista nata a Rovereto, e che vive a Milano lavorando al Corriere della Sera, ha spesso inserito nella sua opera descrizioni e personaggi appartenenti alla terra d’origine e ha sempre mostrato la sua predilezione per le vicende di fine Ottocento e inizio Novecento. Ricordiamo pure un breve, ma in questo contesto significativo scritto: l’intervento pubblicato nella raccolta Italia rurale (Laterza, 1988), nel quale descrive, con Franco Demarchi, la trasformazione del Trentino nel dopoguerra. Un Trentino, che “al cavallo del robivecchi, sostituisce quello del maneggio”, come suggeriscono gli autori, quindi, da rurale a turistico, più che da rurale a industriale.
Una conversazione, quella di oggi, che prendendo avvio dalla poesia di Pascoli può toccare e interpretare i grandi rivolgimenti della società italiana avvenuti nel ‘900.