Le terme romane di Riva del Garda

Konferenz

X Settimana della Cultura

I mercoledì del S.A.S.S.
Conferenza
Le terme romane di Riva del Garda
Relatrice dr.ssa Cristina Bassi, Soprintendenza per i Beni Archeologici Provincia Autonoma di Trento
Ingresso libero

Mercoledì 26 marzo alle ore 17.30, nell’ambito delle iniziative in occasione della Settimana della Cultura, il S.A.S.S., Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, sotto piazza Cesare Battisti a Trento, ospita un incontro dal titolo “Le terme romane di Riva del Garda”. La conferenza sarà tenuta da Cristina Bassi, archeologa della Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, che traccerà una panoramica degli scavi condotti a Riva del Garda, in via Pilati, tra il 2005 ed il 2007.
Le ricerche archeologiche a Riva hanno messo in luce un articolato complesso edilizio di epoca romana di circa 750 mq che è stato interpretato come terme pubbliche. Il complesso è costituito da un grande cortile centrale attorno al quale sono disposti una serie di ambienti dotati di sistema di riscaldamento a pavimento, tanto da far supporre che si tratti di tepidarium, caldarium, laconicum secondo la consueta sequenza termale.
All’esterno del complesso si sviluppava una grande area aperta, adibita probabilmente a giardino e originariamente inserita all’interno di mura perimetrali di recinzione mentre, sul lato della strada che attraversava con andamento nord-ovest/sud-est il centro dell’antico vicus di Riva, si trovava, in corrispondenza di un marciapiede, un porticato. Il complesso edilizio doveva essere completato da ricchi arredi architettonici come sembrano documentare i rinvenimenti fino ad ora effettuati. Numerose sono le lastrine di marmo di forma geometrica recuperate, da ricondurre evidentemente a pavimentazioni o rivestimenti, nonché numerosissime le tessere per mosaico. La copertura doveva essere in tegole in terracotta ed essere completata alle sue estremità da antefisse variamente decorate; sono state rinvenute fino ad ora un’antefissa a palmetta ed una raffigurante una maschera tragica.
I dati archeologici confermano una costruzione dell’edificio nei primi decenni del I secolo d.C. ed un suo abbandono nella seconda metà del III secolo, da mettere in relazione alla situazione di grave insicurezza determinata dal passaggio di popolazioni barbariche: Marcomanni, Svevi e Sarmati, che dopo aver dilagato in Lombardia vennero fermati dall’imperatore Gallieno nel 268 d.C. in una località non ben precisata del lago di Garda. Dopo questo periodo viene modificata la destinazione d’uso dell’edificio e gli ambienti termali, privi dell’originaria pavimentazione, vengono adibiti ad abitazione, come conferma la presenza di focolari. Una potente alluvione verificatasi entro la fine del VI secolo d.C. sigilla definitivamente i resti, ormai fatiscenti, dell’edificio.


Organisation: Provincia Autonoma di Trento Soprintendenza per i Beni Archeologici