Omaggio a Stravinskij
Mondi Sonori 2004
I Concerti
Tra gli ultimi concerti del festival Mondi Sonori spicca un Omaggio a Stravinskij realizzato da un quartetto di pianisti, che suonano in varia formazione, sino ai due pianoforti a 8 mani. Bonporti Piano Quartet il nome del gruppo, che infatti riunisce un quartetto di interpreti in vario modo legati al capoluogo trentino e in particolare al Conservatorio della città. Due di loro (Antonella Costa e Mariarosa Corbolini) vi insegnano pianoforte; gli altri due, Adriano Ambrosini e Edoardo Lanza, hanno insegnato al Bonporti, prima di trasferirsi in altre città. I legami sono rimasti, saldi, e hanno costituito una importante motivazione per realizzare questa curiosa formazione, che stringe più pianisti attorno alla tastiera. Per il festival Mondi Sonori - dove sono in concerto sabato 29 maggio alla Sala Filarmonica alle ore 20.30 - hanno voluto rigorosamente perseguire lidea del concerto monografico, tessendo un omaggio a Stravinskij, che si apre con una significativa pagina di Debussy, da En blanc et noir (1915), che il compositore francese ha voluto dedicare proprio allamico Igor Stravinskij. Debussy apprezzava in Stravinskij le grandi capacità di invenzione musicale e le doti nel trattamento strumentale e dellorchestra. Aveva mostrato di avvicinarsi al gusto neoclassico, per la riduzione del portato espressivo e per la calibratura del gesto musicale, quando, con En blanc et noir, ma anche con gli Studi per pianoforte, il segno si fa nitido e perfettamente profilato.
Di seguito una serie di pezzi di Stravinskij. In Dumbarton Oaks (1937-38), qui in versione per due pianoforti, risaltano reperti bachiani e ironiche derive verso Verdi e Čajkovskij. Uno scheggiarsi della scrittura in varie prospettive, mentre si propone come qualcosa di solidamente rivolto a se stesso, a darsi in una sua oggettiva, incisiva, puntuale presenza. Cinque pezzi facili (1916-17) per pianoforte a quattro mani testimonia di una volontà di Stravinskij, di lavorare su materiali semplici e su forme fortemente riconoscibili. Nei pezzi atmosfere raveliane, certo morbido trascorrere, e una serie di omaggi, allamata musica iberica, alla solarità mediterranea della musica napoletana, oltre che un affondo parodico nel finale Galoppo. Gioco e divertimento, senza particolare acidità, in Circus Polka (1942) con le sue accordalità pesanti e grevi, il suo incedere un poco zoppo. Analoga leggerezza, quasi un trattenere lironia per cogliere del quotidiano il lato interamente poetico, è in Tango, del 1941. Allo Stravinskij acceso di passione per la materia sonora, per la ritmica esplosa, si torna con Petruka. Qui il pianoforte non nasconde la sua essenza di strumento percussivo. Risulta stracciato ogni velo di espressività romantica, mentre sono in evidenza una ritmica fortemente pronunciata, accordi ribattuti, ostinati decisi, gesti musicali molto diretti, dissonanze in rilievo. In programma è una trascrizione del pezzo per due pianoforti a otto mani, curata da tre allievi compositori del Conservatorio (Federico Scarfì, Ettore Filippi, Lucia Palaoro, della Scuola di Composizione di Cosimo Colazzo), che hanno lavorato sia sulloriginale per orchestra, che sulla trascrizione dautore per pianoforte solo, realizzando un accurato lavoro di traduzione dallorchestra in altra veste pianistica, tenendo conto delle varie e particolari possibilità offerte dallintervento di quattro pianisti su due pianoforti.
Bonporti Piano Quartet (Adriano Ambrosini - Mariarosa Corbolini - Antonella Costa - Edoardo Lanza)
Claude Debussy (1862-1918)
da En Blanc et noir (1915) tre capricci per due pianoforti
III Scherzando (à mon ami Igor Stravinskij)
Igor Stravinskij (1882-1971)
Dumbarton Oaks (1937-38) per due pianoforti
5 Easy pieces (1916-17) per pianoforte a quattro mani
Circus Polka (1942) per due pianoforti
Tango (1940) per due pianoforti
Petruka (1910-11, rev. 1946) per pianoforte a otto mani
Danse Russe (trascrizione di Federico Scarfì, 2003)
Chez Pétrouchka (trascrizione di Ettore Filippi, 2003)
La semaine grasse (trascrizione di Lucia Palaoro, 2003)
Organisation: Conservatorio di Trento Dipartimento di Musica Contemporanea - Comune di Trento Servizio Cultura