Perché gli OGM non servono
Proiezione del documentario realizzato da Duccio Canestrini in Etiopia, Prix Leonardo per la "migliore produzione italiana", Parma 1997.
INCONTRO / DIBATTITO con l'autore DUCCIO CANESTRINI
PRESENTAZIONE
Iva BERASI assessore provinciale alla Solidarietà internazionale, emigrazione, sport e pari opportunità
INTERVENTO
Roberto BOMBARDA consigliere provinciale dei Verdi e democratici per l'Ulivo "Tutela dell'agricoltura convenzionale e biologica" presentazione del disegno di legge dei Verdi e democratici per l'Ulivo
CONCLUSIONI
Marco BOATO deputato verde dell'Ulivo
L'Etiopia non è un Paese povero, bensì impoverito. Per migliaia di anni sui suoi altipiani i contadini hanno piantato e selezionato le sementi base per la nostra alimentazione. Grano, sesamo, orzo, caffè. Nel patrimonio genetico di ognuno di questi semi stanno il sudore, il lavoro, la cultura di un popolo. La causa delle carestie che negli ultimi decenni qui hanno provocato milioni di morti, è stata la deforestazione. I venti umidi che scaricavano la pioggia sulle montagne ora passano oltre, perché non ci sono più alberi a trattenerli. L'acqua manca. La terra si è inaridita. I contadini, affamati, si sono mangiati anche le sementi riservate alla semina.
L'agronomo etiope Hailu Getu dell'organizzazione Seeds of Survival ha miracolosamente salvato una manciata di cereali indigeni dall'estinzione e oggi li ridistribuisce a migliaia di piccoli agricoltori. Nello stesso tempo si fa interprete di una denuncia: le sementi "geneticamente migliorate" inviate come aiuto internazionale non vanno bene. Le super-spighe straniere sono, sì, più forti di quelle locali, ma poco adatte all'agricoltura di montagna e più bisognose di costosi fertilizzanti. I quali - guardacaso - vengono prodotti e venduti dalle stesse corporation che controllano il mercato dei semi trattati in laboratorio.
Il caso dell'Etiopia insegna che per aiutare veramente, prima, bisogna capire la situazione
locale. E che a volte gli aiuti non sono disinteressati. Soltanto dal rispetto e dalla valorizzazione della saggezza tradizionale dei popoli che hanno inventato l'agricoltura, verrà il pane quotidiano del terzo millennio.
La serie "A New World" di cui il filmato fa parte è stata trasmessa da Raitre nel 1996. La Beyond (Australia) l'ha distribuita nei seguenti Paesi: Australia, Israele, Irlanda. In Francia la serie è stata acquistata e trasmessa via satellite da "Arte Vidéo". La Discovery International ne ha quindi acquistato i diritti di trasmissione satellitare oltre che in Giappone, e Nuova Zelanda, in diversi Paesi dell'Asia, del Medio