Approda a Expo Incontri d’Arte 2° edizione – "La Botte"

Giovedì 8 ottobre lo scultore Egidio Petri presso Cascina Triulza realizzerà una scultura con il formaggio 

Dedicata al tema “La botte – Das Fass”, la 2° edizione della mostra  “Incontri d’Arte” - dopo aver percorso numerose tappe lungo la Claudia Augusta (Mezzocorona, Trento, Füssen, Lechbruck, Rosshaupten, Bolzano, Ladis, Altfinstermüntz, Fliess) – approda a Expo 2015, Cascina Triulza.

“A rappresentare i 25 artisti che hanno concorso alla mostra a Milano ci sarà Egidio Petri, che realizzerà un'opera in diretta"  – spiega Patrizia Filippi, vicepresidente della Comunità della Valle di Cembra, l’1 ottobre alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa presso Palazzo Festi, nell’ambito di Cultura Informa.

“La mostra creata lungo la Claudia Augusta è stata selezionata come migliore esempio di lavoro transnazionale svolto dalle cooperative del Trentino Alto Adige per evidenziare il forte legame tra identità culturale e tradizione enogastronomica del territorio  - aggiunge - e Petri a Milano rappresenterà in particolare il Dürerweg – Sentiero del Dürer". 

Con la vicepresidente sono presenti Enrico Petri, Direttore Cooperativa Dirò ed Egidio Petri, scultore.

L’8 ottobre presso Cascina Triulza l'artista di Segonzano - in rappresentanza degli altri 24 che hanno partecipato alla mostra itinerante, provenienti da Italia, Austria, Germania, i tre paesi della Via Claudia Augusta – si esibirà in un'inedita perfomance di scultura in omaggio alla botte,  e naturalmente ad Albrecht Dürer, che ha immortalato il paesaggio cembrano in alcuni splendidi acquerelli. 

"La scultura sarà realizzata partendo da un alimento, probabilmente dal formaggio – spiega lo stesso artista - sarà tenera, veloce, insolita, sicuramente molto di effetto”.

La Cooperativa Dirò – come approfondisce il direttore Petri - promuove iniziative lungo la Claudia Augusta, l’antico asse viario della Via Claudia Augusta, dal Danubio al Po e fino all'Adriatico costruito tra il 14 a.C e il 44 d.C. La valle dell’Adige era soggetta ad alluvioni che costringevano a proseguire il cammino verso sud attraverso delle strade alternative, una delle più importanti è senz'altro il Dürerweg, deviazione che da Pochi di Salorno raggiunge la valle di Cembra e da qui la Valsugana. Duemila anni fa la scoperta della botte è stata cruciale per l’espansione dell’impero romano e per lo sviluppo della vite nella Valle dell’Adige. Inventata dai Celti, quando venne adottata dalle truppe militari romane permise loro di trasportare il vino da sud a nord attraverso le Alpi, rendendolo disponibile anche sui campi di battaglia germanici, supportando così le successive vittorie dell’impero romano e la sua espansione verso nord - conclude”.

Note storiche sulla Via Claudia Augusta

È Augusto, attraverso tre principali campagne, ad occuparsi della sistemazione della zona delle Alpi: quella del 25 a.C. contro i Salassi a nord-ovest; quella del 17-16 a.C. a nord di Como fino al confine della valle dell’Adige (Tonale); quella importantissima del 15 a.C. i cui generali, non a caso, sono Tiberio e Druso maggiore, suoi figli adottivi. Proprio con quest’ultima operazione Druso attraversa la valle dell’Adige, poi la Venosta, si scontra con Reti e Vindelici, raggiungendo l’odierna Augsburg e quindi il Danubio.

Gli studiosi non hanno ancora trovato un accordo sul tracciato originale della strada: se concordano sul luogo d’arrivo, Donauwörth sul Danubio passando per Augsburg, riconoscono due possibili punti di partenza: Ostiglia (Mantova) menzionata nel monumento di Rablà, Altino per l’iscrizione, rinvenuta a Cesiomaggiore (Belluno). Da qui le due strade, la Claudia Augusta «Padana» e l’«Altinate», che si ricongiungerebbero a Trento: la prima attraversando la Vallagarina, la seconda la valle del Piave fino a Feltre, e quindi la Valsugana per raggiungere in un unico tracciato il Passo Resia, ovvero per dare origine ad un’ulteriore diramazione a Pons Drusi, in direzione Brennero. 

redazione

02/10/2015