Classici Contro. Teatri di guerra 2015

L'iniziativa approda in Trentino con due tappe, la prima il 7 maggio alle 17 al Castello del Buonconsiglio di Trento, la seconda l'8 maggio al Teatro Zandonai di Rovereto alle 20.30  

L’antico per leggere il contemporaneo, per provare a dare risposta ai suoi interrogativi in un confronto dialettico.

Un’iniziativa corale  patrocinata dalla Presidenza del Consiglio. La direzione generale è affidata alle università di Venezia, Udine e Trento, che partecipa con un gruppo di lavoro di cui Giorgio Ieranò è il referente con Alice Bonandini e Maurizio Giangiulio. In Trentino, oltre a istituzioni culturali come l’Accademia degli Agiati, è in prima fila il Liceo Rosmini di Rovereto.

“Classici Contro" – scrive in tal senso Alberto Camerotto che ne è l’ideatore - è un’idea che nasce dal contatto inedito tra due parole che non stanno di solito insieme. Suonano un po’ come un ossimoro o un paradosso, perché i nostri Classici li sentiamo come l’istituzione, come un qualcosa di immobile, un punto di riferimento sicuro. E invece i Classici, con un rovesciamento delle credenze e degli stereotipi, sono motore potentissimo del pensiero, ci aiutano (o ci obbligano) a metter in discussione tutto, e tramite il loro sguardo critico possono contribuire a rivoluzionare la nostra visione del presente. Lo fanno sempre, ma soprattutto nei tempi difficili i Classici mettono in gioco il loro pensiero libero che viene da lontano, un pensiero controcorrente, sicuramente diverso, che ci permette di superare le semplificazioni, di andare oltre le rigidezze dell'abitudine, per guardare meglio, con una prospettiva più ampia e anche più saggia, al nostro futuro, con spirito critico e costruttivo”.

Nell'anniversario del 1915, i "Classici Contro" entrano nella discussione sulla guerra e sulla Grande Guerra con la loro prospettiva che viene da lontano: 24 incontri, come i canti dell’Iliade, in 19 città lungo tutto il fronte della Prima Guerra Mondiale tra Trieste e Trento, con incipit e conclusione a Venezia.

Il 7 e l’8 maggio le due tappe trentine, la prima al Castello del Buonconsiglio alle 17 con Maurizio Bettini - classicista e scrittore, insegna filologia classica all'Università di Siena – che presenta La grande illusione. I fantasmi della guerra. “Ci sono momenti – riflette in tal senso il docente - in cui la crudele vicenda di una guerra, qualsiasi guerra, antica o presente, sembra inaspettatamente sospendersi per illuminarsi di altro: gioia, umanità, perfino freschezza. Ma è davvero così, o si tratta solo di fantasmi? Dall’immenso conflitto del 15 – 18, alle battaglie dell’Iliade, a quelle del Peloponneso traguardate da Euripide attraverso il mito di Troia, la guerra non suscita solo sangue, ma illusioni”.

L’8 maggio il tour si sposta al Teatro Zandonai di Rovereto dove alle 20.30 Claudio Longhi – che insegna storia della regia e istituzioni di regia presso l’Università di Bologna, presenterà Satira della guerra. La guerra di Karl Kraus. “Ormai cento anni ci separano da una delle mattanze più inutili e sconcertanti consumate dal genere umano: la Grande Guerra; cento anni convulsi e febbricitanti, grondanti di nuovi e non meno brutali furori e utopie. Lungi dal risolversi in uno sterile “rito di società” (o di salotto intellettuale), una meditazione vigile e appassionata sul primo conflitto mondiale può rivelarsi un necessario “ritorno alle origini”, ineludibile per definire la nostra identità. In questo sensibile e composito processo di scavo, d’indagine e di restituzione, occupa un posto centrale l’operazione titanica cui Karl Kraus ha osato porre mano con Gli ultimi giorni  (1922)”.

redazione

07/05/2015