Due nuove serie TV della Fondazione Museo storico del Trentino

La storia sul canale youtube Museostorico e sul 12 del digitale terrestre

“La storia parla al presente” e “Ai poster l’ardua sentenza” sono due nuovi programmi prodotti dalla Fondazione Museo storico del Trentino che inizieranno ad andare in onda nei prossimi giorni nello spazio History Lab Live su Telepace Trento (canale 12 del digitale terrestre) e sul canale Youtube Museostorico. Appuntamento domani giovedì 27 novembre alle 21 per la prima puntata de “La storia parla al presente” e martedì 2 dicembre sempre alle ore 21 per la prima de “Ai poster l’ardua sentenza”.

Entrambe le produzioni hanno visto la collaborazione del Centromoda Canossa di Trento per la realizzazione degli abiti e delle scenografie.

LA STORIA PARLA AL PRESENTE

Dalle scritte sui muri ai complotti. Dai videogiochi con ambientazione storica al potere delle parole. Chi l’ha detto che il passato è passato? Il qui e ora non è mai solo questo: ciò che è avvenuto prima si infiltra nei discorsi, nelle parole, negli strumenti più moderni. E per accorgersene ci vuole solo la prospettiva giusta.

Questo programma, con interviste e approfondimenti, traccia un filo rosso tra storia e attualità. Una serie che trae ispirazione da History Lab Magazine, rivista online della Fondazione Museo storico del Trentino ( hl.museostorico.it  )
Un programma di Alice Manfredi, regia Marco Benvenuti, scenografie Andrea Coppi, assistente scenografo Maurizio Simoni, trucco e parrucco Alice Bonetti, operatore video Matteo Biasi, post-produzione Federica Forti, coordinamento di produzione Matteo Gentilini, realizzato in collaborazione con Scuola professionale Centromoda Canossa di Trento all’interno del laboratorio Co.Hub e del progetto Cinestor con il sostegno di Fondazione Caritro.

In onda il giovedì alle 21 e alle 22.30 a partire dal 27 novembre 2025.

PT. 1. IN MURO VERITAS
I muri delle città non sono mai stati bianchi e puliti. Per buona pace di chi oggi, nel passeggiare tra i vicoli e le strade di qualsiasi piccola o grande città, si indigna nel vedere per così dire “intaccato” il decoro urbano. Scrivere sui muri, infatti, è una pratica di lungo, lunghissimo periodo.
Con le interviste alla storica Desi Marangon e allo street artist Pierpaolo Spinazzè in arte CIBO e con la consulenza storica di Francesco Filippi e Michele Toss.

PT. 2: COMPLOTTO!
Non dobbiamo fare l’errore di considerare le teorie del complotto un fenomeno esclusivo della contemporaneità. In realtà sono un po’ un evergreen della storia e anche in passato se ne sono diffuse molte. La costante è sempre la presenza di due elementi: un nemico a cui attribuire ogni genere di nefandezze e un mezzo di comunicazione di massa a fare da cassa da risonanza.
Con le interviste al giornalista Gad Lerner e alla museologa Domenica Primerano e con la consulenza storica di Tommaso Baldo e Davide Leveghi.
PT.3: PAROLE, PAROLE, PAROLE…
Quanto è importante una sola parola? Chiediamolo ai negoziatori dei paesi che devono siglare un trattato in cui la scelta di ogni singolo termine è frutto di diplomazia. E quanto è importante “saper dire” le cose nella storia? Un leader sarebbe diventato comunque tale se non avesse saputo arringare la folla?
Con le interviste alla sociolinguista Vera Gheno e all’esperta in retorica Flavia Trupia e con la consulenza storica di Francesco Filippi e Davide Leveghi.

PT.4: HISTORY GAMERS
C’è un virtuale che non ci manda email alle tre di notte… ma che ci tiene svegli lo stesso: i videogiochi! Quei mondi pieni di missioni, battaglie e armature scintillanti. Dall'antico Egitto alle guerre mondiali, vanno fortissimo quelli a tema storico e quindi vien chiedersi: sono solo un passatempo, o anche uno strumento per imparare?
Con le interviste alla visual designer Claudia Molinari e all’esperto in videogiochi e formatore Carmine Rodi Falanga e con la consulenza storica di Francesco Filippi e Luca Nicolodi.

PT.5: IRISHNESS
Ciascun paese ha un suo immaginario culturale, condensato in canzoni, libri, film, fotografie, che, nel loro insieme, funzionano come una sorta di biglietto da visita. Anche se non ci sei stata, hai un’idea di cosa aspettarti quando ci andrai. C’è un paese che in quest’ambito gioca un campionato tutto suo: parliamo dell’ “isola verde”, quell’Irlanda che è oggi una superpotenza culturale.
Con le interviste al giornalista e critico musicale John Vignola e al traduttore e ricercatore Antonio Bibbò e con la consulenza storica di Tommaso Baldo e Sara Zanatta.

AI POSTER L'ARDUA SENTENZA
Attraverso parole, segni, immagini, metafore, il manifesto politico ha veicolato idee, valori e movimenti, lasciando un’impronta indelebile nella cultura italiana del secondo Novecento. Questa produzione ne racconta la storia con due principali modalità. A Milano, nella sede dello IED, una classe di ragazzi e ragazze, guidata dai docenti Paolo Accanti, Lodovico Gualzetti e Mauro Panzeri, ha esplorato le tecniche grafiche, riflettuto sulle ispirazioni artistiche e discusso gli intenti di storiche campagne di comunicazione politica. Ha guardato insomma al passato appeso ai muri da una prospettiva contemporanea, cogliendo con curiosità e spirito critico le trasformazioni del linguaggio visivo di un’epoca ormai passata. A Trento alcune scene di fiction ricreano l’atmosfera del tempo e restituiscono il senso del dibattito pubblico di cui sono attivatori i media.
La regia è di Andrea Andreotti, i testi di Andrea Andreotti e Sara Zanatta. La serie è finanziata da Fondazione Caritro e vede la collaborazione di Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Istituto Luigi Sturzo, Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, Comune di Trento e associazione Harpo. I materiali documentali provengono da
numerosi archivi nazionali, tra cui, oltre a quelli dei partner anche Fondazione Feltrinelli e Collezione Salce.
In onda il martedì alle 21 e alle 22.30 a partire dal 2 dicembre 2025.

PT: 1
Per tutti gli anni cinquanta del Novecento, in piena guerra fredda, i manifesti politici sono ovunque e hanno una forza comunicativa popolare, tra rappresentazione pittorica, fumetto e realismo fotografico. Un linguaggio ordinato, che non dà spazio alle sfumature di grigio: o sei comunista o sei anticomunista.Ne discutono in aula i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Europeo di Design di Milano, ma anche giornalisti, studenti e famiglie in un dialogo immaginario ambientato per le strade di una città del tempo.

PT. 2
Gli anni sessanta del Novecento sono una stagione unica per intensità e dinamismo, partecipazione e fermento. Si respira aria di rivoluzione anche nel linguaggio: più provocatorio, a volte triviale, pieno di pugni chiusi, slogan e parole come potere, lotta, padroni, contro. Si confrontano con i loro omologhi universitari di settant’anni fa, i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Europeo di Design di Milano, ma anche giornalisti, studenti e famiglie in un dialogo immaginario ambientato per le strade di una città del tempo.

PT. 3
In Italia c’è chi definisce gli anni settanta “formidabili”. Ovvero straordinari, fuori dal comune, ma anche talmente dirompenti da fare quasi paura. Nei manifesti, la propaganda per i primi referendum abrogativi della storia repubblicana e per le elezioni politiche del ’76 contrappone due Italie: uno scontro che si combatte a
colpi di foto di famiglia e testimonial famosi. Tra piombo e diritti si muove anche la discussione dei ragazzi e delle ragazze dell’Istituto Europeo di Design di Milano, ma anche i dialoghi di fiction ambientati per le strade di una città del tempo.

PT. 4
Gli anni ‘80 sono stati un mix di disimpegno, attivismo e tecnologia. E i manifesti, nonostante iniziassero a perdere importanza a favore di nuove forme di comunicazione politica, sono ancora la cassa di risonanza di temi come l’antimilitarismo e la rivoluzione verde. Argomenti che i ragazzi e delle ragazze dell’Istituto Europeo di Design di Milano affrontano con curiosità e spirito critico, mentre i dialoghi di fiction ambientati per le strade di una città del tempo non sono mai sembrati tanto attuali.

Fondazione Museo storico del Trentino

26/11/2025