Governar bestiame. Storie di uomini e animali

Un incontro sul tema dell’alpeggio e del rapporto uomo-animale nelle comunità montane del territorio dalla preistoria al contemporaneo

[ Alteritas Trento]

Con inizio alle 10, sabato 15 luglio presso il Museo delle Palafitte di Fiavè si svolgerà una conferenza-dialogo sul tema "Governar bestiame. Storie di uomini e animali". Ad aprire i lavori sarà Franco Nicolis (direttore dell’Ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento), seguito da Francesca Nicolodi (Centro Studi Judicaria). Concluderà la mattinata l'intervento di Walter Ventura (Fondazione “E. Mach”di San Michele all’Adige).

L'iniziativa è organizzata dall'Associazione Culturale Alteritas - Interazione tra i popoli, Sezione Trentino, in collaborazione con Ecomuseo della Judicaria e Pro Loco di Fiavé.

Come spiega Walter Ventura "fino agli inizi degli anni '50 in provincia di Trento risultavano iscritte al catasto 606 malghe (con questo termine, nelle Alpi centro-orientali italiane, si indica il complesso costituito dal pascolo e dai locali per gli animali, per il personale ed eventualmente per la trasformazione del latte), per una superficie complessiva di circa 80.000 ha.

Il fenomeno dello spopolamento della montagna, innescato dallo sviluppo dell'industria e del terziario, ha provocato un progressivo abbandono delle malghe che, alla metà degli anni '90, si erano ridotte a 225. Attualmente sono monticate 340 malghe per una superficie di circa 40.000 ha.

La monticazione estiva delle vacche da latte, oltre a contribuire alla valorizzazione paesaggistica, contrastando il progressivo rimboschimento e favorendo una fruizione turistico-ricreativa delle aree montane, può rappresentare un elemento qualificante per molte microfiliere di produzione di formaggi tipici. Tuttavia, nonostante questa funzione ambientale e sociale sia riconosciuta attraverso consistenti contributi e investimenti pubblici, solo un adeguato reddito di natura zootecnica potrà assicurare un futuro a questa attività. C'è quindi la necessità da un lato di risolvere i tanti problemi tecnici legati alla gestione degli animali e del pascolo e dall’altro di valorizzare i prodotti di alpeggio.

E' opinione ormai consolidata che il mantenimento della montagna sia possibile principalmente attraverso attività agricole (zootecniche) a basso impatto ambientale, con minimo ricorso ad approvvigionamenti extra aziendali. Tutte le convenzioni, e le varie associazioni a livello nazionale ed europeo, incoraggiano l'allevamento degli animali al pascolo,  secondo tecniche che garantiscano la conservazione del territorio, il mantenimento della biodiversità, la produzione di prodotti tipici locali ad alto valore aggiunto e la valorizzazione dell’identità culturale delle comunità alpine" - conclude.


11/07/2017