Il 2019 del Castello del Buonconsiglio

La stagione si apre a Castel Caldes con la prestigiosa collezione Cavallini Sgarbi, mentre il 2019 del Buonconsiglio si concluderà all'insegna di Principesse 

Un 2019 ricco di mostre che gettano uno sguardo su temi che non mancheranno di attirare molta attenzione quello che è stato presentato oggi presso il Castello del Buonconsiglio, e che riguarda anche le sue quattro sedi periferiche: Castel Thun, Castel Beseno, Castel Caldes e il Castello di Stenico. 

Due le esposizioni in programma al Buonconsiglio, la prima Fili d’ oro e dipinti di seta. Velluti e ricami tra Gotico e Rinascimento (dal 13 luglio al 3 novembre, inaugurazione il 12 luglio alle 18), racconta la storia dei tessuti sacri attraverso quadri e preziosi velluti e ricami tra Quattro e Cinquecento.

Piviali in luminoso velluto, pianete scintillanti di oro e d’ argento, rare dalmatiche con ricami in fili di seta variopinta, preziose stoffe fiorentine e veneziane dai molteplici ornati, oltre ad alcuni importanti dipinti sacri di Altobello Melone,  Michele Giambono, Francesco Torbido, Rocco Marconi, e i due magnifici dipinti del misterioso Maestro di Hoogstraeten, raccontano l’affascinante storia dei preziosi manufatti tessili eseguiti tra la seconda metà del XV secolo e primi decenni del XVI secolo in Italia e nell’Europa del Nord. Si tratta di capolavori in velluto con ricchi ricami in seta e oro prodotti presso centri che all’epoca assicuravano un assoluto grado di perfezione tecnica e formale, come Firenze, Venezia e Milano. Tra questi vi è il preziosissimo parato di papa Niccolò V del Museo del Bargello di Firenze, commissionato nel 1450 dalla città di Siena e donato al pontefice in occasione della canonizzazione di San Bernardino, ma anche il cappuccio di piviale del Castello Sforzesco di Milano, appositamente restaurato per l’occasione e decorato con un ricamo per il cui disegno preparatorio è stato fatto il nome del grande Botticelli. Nelle più belle sale del Castello del Buonconsiglio si potrà ammirare una quarantina di paramenti sacri, oltre a una selezione di dipinti su tavola che ne illustrano funzioni e fogge, in parte presenti nelle collezioni del museo e in parte ottenute in prestito da parrocchie, da Musei diocesani e da istituzioni prestigiose come il Castello Sforzesco di Milano, la Galleria degli Uffizi, i Civici Musei Veneziani, il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, la Pinacoteca Ala Ponzone di Cremona, Castelvecchio di Verona ed altri ancora.

Dal 29 novembre arriva invece Principesse. Jakob Seisenegger ritrae le figlie di Ferdinando d’Asburgo curata da Lia Camerlengo, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni culturali. “Siamo abituati a vedere il castello con il suo allestimento e le sue ricche collezioni – spiega Camerlengo, ma nell’Ottocento il complesso è stato svuotato dei suoi arredi e le opere che lo decoravano sono andate disperse e perdute. Pochissime in seguito rientrano grazie soprattutto all’opera eroica di Giuseppe Gerosa, il primo soprintendente di Trento. Tra esse, una delle più interessanti è proprio il dipinto in mostra, datato 1534, che ritrae le cinque bambine di Ferdinando I di Asburgo. Un’opera che non viene esposta da molti anni. Ora la rivedremo al termine di un lungo e impegnativo restauro curato dalla Soprintendenza", conclude la curatrice. Il grande dipinto faceva parte di una fastosa serie di ritratti della famiglia asburgica, destinati a decorare l’appartamento privato del principe vescovo di Trento Bernardo Cles. L’esposizione, che celebra la restituzione al pubblico dell’importante dipinto, è una preziosa occasione per indagare la storia delle piccole principesse, nel gioco politico delle dinastie europee, per approfondire il ruolo del principato trentino nello scacchiere internazionale in un momento storico cruciale, e per riscoprire un pittore insigne, che fu contemporaneo e contendente di Tiziano.

Per quanto riguarda le sedi castellane del Buonconsiglio, la prima delle mostre estive sarà inaugurata il 7 giugno a Castel Caldes con i capolavori della Collezione Cavallini Sgarbi, mentre dal 15 giugno a Castel Thun si racconterà la moda con il percorso dedicato A lamode française. Stile, modelli e modiste per le contesse Thun. Dal 28 giugno, infine, Castel Stenico ospiterà la mostra attualmente al Buonconsiglio, Colori fluttuanti. La carta marmorizzata tra Oriente e Occidente.

Dal 7 giugno al 3 novembre Castel Caldes ospiterà una mostra della Collezione Cavallini Sgarbi, una settantina di opere tra dipinti e sculture che vanno dal Quattrocento a metà Ottocento con capolavori di Guercino, Lotto, Artemisia Gentileschi, Cagnacci. La mostra, organizzata in collaborazione con l’Apt  Val di Sole, il Comune di Caldes e Il Servizio Attività culturali della Pat, racconta la storia della vera e propria  una impresa culturale della famiglia ferrarese Cavallini Sgarbi  che ha dedicato all’arte tutta una vita.

Dal 15 giugno fino al 27 ottobre Castel Thun ospiterà la mostra A lamode française. Stile, modelli e modiste per le contesse Thun curata da Emanuela Rollandini. Il focus della mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio provinciale della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento, si concentra su quel particolare settore della biblioteca Thun dedicato alle riviste di moda illustrate del XIX secolo.

Dal 28 giugno Castel Stenico ospiterà la mostra attualmente esposta in sala Marangonerie al Buonconsiglio dedicata alle carte marmorizzate ovvero “Colori fluttuanti. La carta marmorizzata tra Oriente e Occidente” curata da Lorenzo Pontalti.

“Di ottimi risultati in termini quantitativi e qualitativi e di ottimi riscontri critici sul nuovo percorso museale completato come prima tranche fino a tutto il basso medioevo” parla la direttrice del Castello del Buonconsiglio Laura Dal Prà, ripercorrendo i risultati dello scorso anno. Dopo le nuove sale espositive inaugurate nel 2018 in Castelvecchio, ovvero la sala dedicata alla figura di Cesare Battisti allestita nel Torre Granda e le due  sale dedicate alla storia delle genti trentine allestite nell’ex Lapidario, i lavori ora sono concentrati sul nuovo percorso nel Magno Palazzo, sul nuovo bookshop nel Revolto soto la loza dove è stato ultimato il restauro degli affreschi di Romanino. E ancora, il restyling della biglietteria e  la nuova  sala info, corredata di un plastico interattivo che propone un’attenta carrellata nei secoli, dalla Trento romana fino a tutto l’Ottocento. Accanto al plastico, un video in 3D delle fasi evolutive del castello, la sua stratificazione storica dalla Torre Granda fino a quando è diventato caserma.

È stato completato anche il riallestimento della biglietteria, con il posizionamento di grandi pannelli dedicati agli affreschi di Torre Aquila e un’iscrizione lapidea del primo quarto del Seicento, con la scritta in italiano e in tedesco “qui si paga il dazio”. Prosegue intanto la campagna di restauri delle opere conservate nel museo  e nei  depositi. A breve partirà il complesso restauro dell’organo Prati che sarà effettuato sul posto in stua dell’organo e vedrà coinvolta l’Università di Pavia e gli studenti  universitari del corso di conservazione e restauro  di Cremona.

La direttrice si sofferma anche sugli appuntamenti estivi, ricordando che Castel Caldes sarà ancora la casa dell'amor cortese tra Olinda e Arunte, mentre a Castel Thun prosegue la giornata di corte giocata sul periodo cinquecentesco. Castel Beseno continuerà a essere teatro della rievocazione della battaglia storica di Calliano, mentre Stenico sarà sede dell’arte della caccia e della falconeria.  

Non mancheranno i cori di Incanto a castello e neppure la rappresentazione del Trionfo tridentino in occasione delle Feste Vigiliane.


17/04/2019