Il tabarro

Al teatro comunale di Pergine un'altra opera del Trittico di Giacomo Puccini: in scena il dramma amoroso di Giorgetta e Luigi  

Un angolo della Senna, dove è ancorata il barcone di Michele.

La barca occupa quasi tutto il primo piano della scena ed è congiunta al molo con una passerella.

La Senna si va perdendo lontana. Nel fondo il profilo della vecchia Parigi e principalmente la mole maestosa di Notre-Dame staccano sul cielo di un rosso meraviglioso.

Sempre nel fondo, a destra, sono i caseggiati che fiancheggiano il lungo-Senna e in primo piano alti platani lussureggianti.

Il barcone ha tutto il carattere delle consuete imbarcazioni da trasporti che navigano la Senna. Il timone campeggia in alto della cabina. E la cabina è tutta linda e ben dipinta con le sue finestrette verdi, il fumaiolo e il tetto piano, mo d'altana, sul quale sono alcuni vasi di geranii. Su una corda sono distesi i panni ad asciugare. Sulla porta della cabina, la gabbia dei canarini.

È il tramonto.

Gli scaricatori trasportano faticosamente i sacchi cantando una canzone, ed ecco Giorgetta esordire: "O Michele?.... Michele?.... Non sei stanco".

Inizia così "Il tabarro" di Giacomo Puccini. Siamo agli inizi del Novecento a Parigi, sulla Senna. Michele, sposato con Giorgetta che ha oltre vent’anni meno di lui, è proprietario di una chiatta per il trasporto delle merci. Ma il quieto vivere della coppia si interrompe nel momento in cui la donna si innamora di Luigi, un giovane scaricatore. Quando Michele scopre la tresca, la vicenda avrà un epilogo drammatico. 

Dopo il successo ottenuto nel 2016 con la produzione di “Suor Angelica”, giovedì 7 settembre alle 20.45 presso il teatro comunale di Pergine Valsugana “Il tabarro” di Giacomo Puccini debutta con il nuovo allestimento scenografico curato dall'Associazione “Amici della Lirica Giacomo Puccini” di Pergine Valsugana, in collaborazione con l’Orchestra Giovanile Trentina, il Coro Castel Pergine e la Scuola Musicale Camillo Moser. L'opera è su libretto di Giuseppe Adami. regista Mauro Trombetta (già direttore artistico dell’Arena di Verona) che sarà anche fra gli interpreti nel ruolo di Michele, mentre la soprano Katarzyna Medlarska darà voce al personaggio di Giorgetta. 

L’intento dell’Associazione è quello di concludere poi il progetto nel 2018 con la messa in scena di “Gianni Schicchi” in occasione del centenario dalla prima rappresentazione del Trittico integrale (Suor AngelicaIl tabarroGianni Schicchi), che debuttò il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York. Si trattò della penultima opera musicata da Puccini, prima dell’incompiuta “Turandot”.

Se “Suor Angelica” è un dramma della maternità e della redenzione e “Gianni Schicchi” una farsa ambientata nel Trecento fiorentino in stile dantesco, “Il tabarro” è un grand-guignol verista, un’opera truce, una tragedia della gelosia, ambientata nei bassifondi di Parigi su una chiatta della Senna, ispirato alla pièce in un atto, “La Houppelande” del meno fortunato autore Didier Gold, che debuttò nel 1910 al Théâtre Marigny di Parigi e che probabilmente Puccini vide durante il suo soggiorno parigino del 1912. Didier Gold stesso si occupò di una traduzione francese de “Il Tabarro” di Giuseppe Adami nel 1921.

Anche quest’anno la regia dell’opera è affidata a Mauro Trombetta, baritono e direttore d’orchestra di fama internazionale e già direttore artistico di alcuni dei più illustri Teatri d’Opera tra cui il Regio di Torino, l’Arena di Verona e l’Opera di Roma. Sarà lui stesso a vestire i panni del protagonista, Michele, scaricatore di porto, proprietario della chiatta su cui si consuma il dramma. Michele sospetta, a ragione, il tradimento della giovanissima moglie Giorgetta (Katarzyna Medlarska sulla scena) con Luigi (Danilo Formaggia).


01/09/2017