Invisibili generazioni

Uno spettacolo nato per dare voce a una generazione che non ha un suo posto preciso nella società italiana

Nelle scorse settimane è stato presentato il Rapporto italiani nel mondo 2017 a cura della Fondazione Migrantes.
Come ogni anno il Rapporto fotografa con numeri e approfondimenti la situazione e le dinamiche che portano i cittadini italiani all’estero. Dagli anni della crisi si nota un aumento costante di quella che viene chiamata la “nuova mobilità giovanile”.

Questo è vero anche per il territorio trentino.
L’unica fonte certa che dia conto di quanti sono partiti è l’AIRE, l’anagrafe degli italiani all’estero, a cui per legge ci si deve iscrivere a un anno dalla partenza. I dati AIRE 2016 per il Trentino ci dicono che 1689 persone sono andate ad abitare e lavorare all’estero, il 36,4 % di loro ha tra i 25 e i 34 anni.

Ma tutti sappiamo che pochi si iscrivono all’AIRE e che quindi i numeri sono molto più alti, alcuni esperti dicono che i dati ufficiali vanno moltiplicati 4 o 5 volte. 
D’altra parte tutti conosciamo qualcuno che è partito tra i figli, i nipoti, gli amici.
Come Ufficio Emigrazione della PAT, che da sempre si occupa dei trentini all’estero, soprattutto dei discendenti delle migrazioni storiche, stiamo ragionando da molto su questo nuovo fenomeno che vede una forte ripresa dell’emigrazione, o meglio della mobilità, anche se con modalità molto diverse da quella storica.

La prima cosa che salta agli occhi è che, a differenza di quella storica, quella di oggi è un’emigrazione individuale, non mediata delle istituzioni, alle quali sfugge.
L’idea dello spettacolo “Invisibili generazioni” è nata proprio pensando a come dare voce a una generazione che, per motivi demografici, sociali ed economici, non ha un suo posto preciso nella società italiana e cerca, con percorsi tutti individuali, di costruirsi un futuro, spesso andando all’estero.

Ci interessava mettere in luce soprattutto la parte più intima e personale di questa esperienza, quella legata ai rapporti umani, familiari, alla fatica che -assieme alle possibilità - comporta vivere lontani e in realtà straniere, a come cambia anche la vita di chi rimane.
Un modo, quello teatrale, per cominciare a far uscire quest’esperienza dalla sfera individuale - i numeri ci dicono che è ormai un fenomeno sociale ed economico - per cominciare a ragionarci come comunità, per portarlo all’attenzione delle istituzioni.

Ringraziamo la compagnia teatrale Spazio Elementare e la regista Carolina Calle Casanova, che hanno saputo cogliere in pieno lo spirito di questo nostro progetto.
Dopo il debutto a Rovereto lo spettacolo girerà su tutto il territorio trentino.
(Ufficio emigrazione Pat)

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Anche se non hai ancora visto la commedia “Invisibili Generazioni”, puoi lasciarci un feedback sul tema della nuova emigrazione così come fanno gli spettatori a fine spettacolo.

Nella commedia si parla di due giovani fratelli che stanno costruendo il loro futuro:

  • Davide sceglie di partire per realizzare i propri sogni in un paese straniero
  • Marco non vuole dover lasciare il suo mondo e rimane a combattere con una realtà non sempre facile

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L’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento

 

 


30/10/2017