L'Officina segreta di Lea Botteri

Al Diocesano gli ultimi giorni di omaggio alla xilografa trentina 

“Il Museo ritorna a occuparsi di artisti trentini. Dopo Winkler, Polo, Wolf, con Lea Botteri avviamo il percorso Sguardi trentini sul Novecento, una collezione importante di arte contemporanea composta di oltre mille opere tra incisioni, dipinti, disegni, qualche scultura. Fino ad ora il Museo si è occupato prevalentemente di arte antica, ora il confronto riguarda anche il presente. Si tratta di un orientamento emerso anche nell'ultimo convegno nazionale dei musei ecclesiastici, una sorta di esercizio di avvicinamento al contemporaneo che proponiamo ai nostri visitatori. Dopo Botteri esporremo La Via Crucis di Winkler, ora nella chiesa di Maria Bambina”.

Introduce con questa premessa Domenica Primerano, direttrice del Museo diocesano trentino, Officina segreta – Xilografie di Lea Botteri nelle collezioni del Museo Diocesano Tridentino, la mostra che sarà inaugurata venerdì 10 giugno alle ore 18 presso lo stesso Diocesano e sarà qui visitabile fino al 29 agosto.

Sulla scelta di prestare “attenzione alle artiste donne” si sofferma invece Roberto Pancheri, dottore di ricerca in storia dell'arte e curatore della mostra, che sottolinea la convergenza tra alcune ricerche che sta svolgendo su artiste trentine del Novecento dimenticate, quali Maria Giacomoni, Rosetta Bracchetti e, appunto, Lea Botteri. "Il tempo passa – osserva il curatore – e c'è la necessità di coltivare la memoria di figure come questa”.

Per questo, a trent’anni dalla scomparsa, il Museo Diocesano rende omaggio a Botteri con una mostra retrospettiva che attinge a un importante fondo grafico del Novecento custodito dal Museo Diocesano, e in gran parte riunito da mons. Giovanni Battista Fedrizzi, appassionato collezionista d'arte e direttore del Museo tra gli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso. Oggi tale raccolta annovera più di mille disegni, incisioni, numerosi ex libri e un buon numero di dipinti. Si tratta di opere per lo più riferibili ad artisti trentini e, in misura minore, a pittori e incisori dell'Italia Settentrionale. Pur essendo presente la tematica sacra, la maggior parte delle opere collezionate tratta soggetti profani: paesaggi, vedute, ritratti, scene di genere, temi allegorici. A ciò si aggiunge la raccolta privata custodita dalla erede di Botteri, Milena Bruti Orsingher.

“Il lavoro di Lea Botteri si protrae per più di quarant'anni, tra il 1940 e il 1986, anche se lei rimase sempre una presenza appartata e sostanzialmente estranea ai grandi movimenti artistici del secondo dopo guerra – prosegue Pancheri -. Le tirature delle sue xilografie sono estremamente limitate, anche solo cinque esemplari per ogni legno, si è verificata quindi una dispersione notevole di quelle su carta. Fondamentale, in tal senso, la funzione del museo come collettore di opere. Mentre le notizie di cronaca sembrano a volte indicare che la 'civiltà sta franando', ci sono istituzioni che sanno custodire e valorizzare opere tanto fragili come la grafica. Siamo arrivati appena in tempo per il salvataggio di una memoria già quasi cancellata, si pensi che abbiamo recuperato solo due foto di Botteri - aggiunge -. 

Il titolo della mostra ci è stato suggerito da un libro di Bonaventura Tecchi, in auge tra gli anni '50 e 60', un esponente di spicco della cultura cattolica. Botteri era molto legata al pensiero di tale scrittore, cui ha dedicato tre xilografie, così ci è parso legittimo prendere a prestito il titolo del suo volume. Naturalmente c'è anche una pregnanza di contenuti in questo collegamento, perché il lavoro di Botteri da un lato avviene lontano dai clamori, dall'altro la sua è una dedizione esclusiva alla xilografia. la sua rimane un'umile attività di artista che intaglia matrici inlegno come i maestri incisori del quattrocento nel periodo in cui l'arte trova la via delle transavanguardie, dell'informale. 

Espressione del filone 'del fare', vicina ad altri artisti trentini quali Guido Polo, Bruno Colorio Remo Wolf, Botteri è interessata in prevalenza a luoghi della città di Trento, ma anche della Val di Fassa e del Mediterraneo, meta questi ultimi dei suoi viaggi con la sorella. La sua poetica è però soprattutto 'floreale', riguarda l'attenta osservazione delle zolle, dei soffioni, dei fiori di campo - conclude Pancheri.

In mostra saranno esposti cinquanta esemplari delle oltre centocinquanta xilografie realizzate dall’artista, unitamente ad alcune matrici e a una selezione di ex libris, la maggior parte dei quali inediti. A fronte di questa cospicua produzione, la posizione di Lea Botteri rimase sostanzialmente estranea ai grandi mutamenti artistici avvenuti nel secondo dopoguerra. La sua attività creativa rimase così una sorta di “officina segreta”, condivisa con pochi colleghi e amici e con il pubblico molto selezionato delle mostre di grafica. Anche per queste ragioni il suo nome è oggi scomparso dal dibattito critico, secondo un destino di oblio che ha toccato anche le altre protagoniste femminili della xilografia italiana del Novecento.

Percorso espositivo

Il percorso espositivo, suddiviso in quattro sezioni,si apre con una serie di vedute del Trentino, dalla rupe su cui svetta la chiesa di Santo Stefano a Carisolo al capitello di Mandel in Val di Fassa. Di particolare qualità sono le raffigurazioni di tre antiche chiese di Trento: Santa Maria Maggiore, San Lorenzo, Sant’Apollinare. Sono presenti anche due vedute di Chioggia e altri fogli che testimoniano l’amore dell’artista per i vicoli dei villaggi di mare, da Cervo Ligure ad Amalfi. Segue quindi una sezione dedicata al tema floreale, soggetto ricorrente nel percorso creativo dell’artista, che trova riscontro nella sua personale adesione all’incipiente movimento protezionista, documentata da due xilografie realizzate nel 1970 per Italia Nostra. 

Una serie di xilografia di soggetto sacro documenta il profondo senso religioso che attraversa tutta la parabola creativa di Lea Botteri. L'artista si cimenta a più riprese con i temi dell’iconografia cristiana, dalla Natività alla fulgida apparizione di San Michele Arcangelo. Il suo capolavoro in questo ambito è il trittico che riunisce armoniosamente le figure di Chiara, Francesco e Caterina da Siena. L'ultima sezione presenta al pubblico la produzione meno nota dell’artista, quella realizzata su commissione o per omaggio amicale. Si tratta di ex libris, fogli in cui si esprimono al meglio le doti di sintesi della sua sgorbia. Di particolare impegno l’ex libris realizzato per mons. Giovanni Battista Fedrizzi, dove il direttore del Museo Diocesano appare trasfigurato in un monaco medievale chiuso nella propria cella e assorto nella scrittura.

 

Lea Botteri

Scarse sono le notizie sulla sua vita privata. Lea Ester Natalia era nata a Creto, nella parrocchia di Pieve di Bono, il 7 settembre del 1903, figlia del medico condotto del paese, Giovanni Battista Botteri di Strembo, e di Ersilia Salvadei. Durante la prima guerra mondiale fu internata con la famiglia a Katzenau. Rientrata a Trento frequentò l’Istituto Magistrale e si dedicò all’insegnamento elementare, dapprima in Val Rendena e poi in città. La sua prima xilografia risale al 1940, mentre nel 1945 espone per la prima volta in pubblico alcune xilografie alla mostra collettiva per le celebrazioni del IV centenario del Concilio di Trento. Seguono negli anni numerose mostre nazionali e internazionali di xilografia che videro esposte sue opere, da Reggio Emilia a Milano, da Parigi a Bogotà. Particolarmente assidua fu la sua presenza alle rassegne promosse dall’Associazione Incisori Veneti in tutta Italia e all’estero.

Un piccolo ma significativo capitolo della sua attività è quello dell’illustrazione libraria. Nel 1959 corredò di alcune xilografie una raccolta di poesie dialettali di Aldo Salvadei; nel 1970 fu la volta delle illustrazioni per il romanzo di Giovanna Borzaga Nella valle di Genova; nel 1981 alcuni suoi vecchi legni servirono per illustrare il volume Vecia zima di Giuseppe Caprara. Da ricordare pure la tavola Lo scricciolo inserita nel 1977 nel volume Gli uccelli del poeta Marco Pola, suo grande amico.

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08/06/2016