La Stagione di prosa 2015-2016 del Centro servizi culturali Santa Chiara

10 titoli per la “Grande prosa” e 5 per “Altre tendenze”: un breve video di presentazione

Portare, meglio, riportare il pubblico a teatro, coltivare l’amore per un tipo di intrattenimento “unico” ad ogni replica, perché il teatro è rito, e nel suo essere “dal vivo” è vivo. E a renderlo tale non è solo la compagnia, la sua più o meno riuscita interpretazione, ma il caldo, la tensione, l’attenzione, l’empatia che dalla sala investe il palcoscenico. Dapprima un leggero fruscio, poi una «brise imaginaire» che trasporta emozione. Perché il teatro è scambio, dialogo, interazione.

È questa consapevolezza, ci sembra, ad animare le scelte che connotano la Stagione di prosa 2015-2016 del Centro servizi culturali Santa Chiara, presentata stamattina (1 settembre) a Palazzo Festi, nell’ambito di Cultura Informa.

10 titoli per la “Grande prosa” e 5 per “Altre tendenze”, con un ritorno alle quattro giornate di replica, e la scelta di concentrare l’intero cartellone, ad eccezione del primo appuntamento, presso il Teatro Sociale. A ciò si aggiunge una riduzione dei costi e una tendenza generale alla semplificazione tra le tipologie di abbonamento esistenti.

A spiegare le caratteristiche della nuova stagione sono: Ivo Gabrielli e Francesco Nardelli, rispettivamente presidente e direttore del Centro servizi culturali S.Chiara di Trento; Marco Bernardi, nuovo consulente artistico; Claudio Martinelli, dirigente servizio attività culturali della Provincia autonoma di Trento; Andrea Robol, assessore alla cultura del Comune di Trento.

“Con dieci titoli e quattro giornate di replica, confermiamo il ritorno alle ambizioni di qualche anno fa – esordisce Nardelli -. Una scelta condivisa, che attraverso i titoli e gli interpreti intende puntare sull’attrazione del pubblico, offrendo grandi nomi ma non per questo derogando al principio della qualità delle proposte. Si tratta, infatti, di spettacoli o già affermati nella passata stagione o in prima nazionale a Trento. Un’altra forte semplificazione nella fruizione degli spettacoli riguarda la decisione di concentrarli quasi esclusivamente presso il Teatro Sociale, riconoscendo così un ruolo centrale al teatro della città. Siamo consapevoli dei limiti strutturali di tale sede – precisa il direttore - ed è nostra intenzione intervenire per migliorare il confort dello spettatore. Trattandosi di un edificio di interesse storico-artistico, stiamo valutando gli interventi necessari con la Soprintendenza per i beni culturali. Solo La scelta di Cesare, la rappresentazione di apertura che debutterà il 27 ottobre, avverrà al Cuminetti, al fine di valorizzarla attraverso una profondità temporale maggiore. Affrontando temi che rimandano alla drammaturgia del territorio, temi su cui la comunità trentina è chiamata a riflettere, riteniamo infatti più efficace articolare la programmazione su due settimane, aumentando così le occasioni di accesso. Altro punto centrale - riprende il direttore - riguarda l’abbassamento dei costi degli abbonamenti, una scelta per invitare lo spettatore a valutare l’intero percorso e non singole rappresentazioni. Biglietti e card ci sono ancora, ma ci stiamo indirizzando, non senza sforzo, verso una semplificazione tra le diverse combinazioni di fruizione" - conclude.

Per Bernardi, la nomina a consulente artistico rappresenta quello che egli definisce “un ritorno a casa”.

“Ho lasciato Trento nel ’74 dopo la maturità – afferma – ora sono alla mia 36esima stagione di teatro, posso mettere a disposizione della mia città l’esperienza maturata in tanti anni altrove. Abbiamo cercato partendo da un dato di crisi, inutile nasconderlo, crisi di frequentazione del pubblico a teatro, di invertire la tendenza. Sarà questo l’obiettivo dei prossimi tre anni. Accanto alla qualità, fatta da interpreti, registi, allestimenti, produzioni, il cartellone si caratterizza per il concetto di ‘popolare’ - spiega il consulente artistico -. Attraverso artisti importanti ci siamo impegnati a mettere insieme dieci spettacoli che si possano ‘capire’ perché credo fermamente non in un teatro per la sola élite ma che possa raggiungere tutti, magari con molteplici piani di lettura”.

Diversi i nomi e i titoli di richiamo presenti nel cartellone, dal successo di Magazzino 18 di Simone Cristicchi alla Ballata di uomini e cani di Marco Paolini, all’analisi dei rapporti intergenerazionali affrontata da La scelta di Cesare con Andrea Castelli e da Father and son di Michele Serra, con Claudio Bisio, al punto di vista delle donne narrato da Calendar girls e Le sorelle Macaluso. Torna a Trento dopo qualche anno di assenza l’apprezzato Tato Russo con Il fu Mattia Pascal, mai finito di raccontare. E ancora, il Don Giovanni per la regia di Alessandro Preziosi e Moliere: la recita di Versailles con Paolo Rossi.

Di seguito il programma completo degli spettacoli e le informazioni: 

redazione

01/09/2015