Le Baruffe chiozzotte

Al teatro Sociale Goldoni porta tra la Chioggia dei pescatori: l'immancabile risata ma anche la malinconia del vivere

La Grande Prosa del Centro Santa Chiara entra nel vivo della programmazione, spostandosi al Teatro Sociale, dove si svolgeranno tutti i successivi appuntamenti. Da giovedì 22 a domenica 25 novembre (con inizio alle ore 20.30, ad eccezione dello spettacolo domenicale che avrà inizio alle ore 16.00), va in scena «LE BARUFFE CHIOZZOTTE», spettacolo prodotto dal Teatro Stabile del Veneto,  per la regia di Paolo Valerio.

«Le Baruffe chiozzotte», una delle opere corali e dialettali di Goldoni, va in scena per la prima volta nel gennaio del 1762, a Venezia. Siamo tra i pescatori di Chioggia, colti nella loro vita quotidiana fatta di fatica, ansie, pettegolezzi, litigi, riappacificazioni e, ovviamente, schermaglie amorose che non possono che concludersi col lieto fine di ben tre matrimoni. Paolo Valerio proponeun affresco del Goldoni più vero e autentico: il gusto per il dialetto veneziano, la musica, il ballo e le risate fanno di quest’opera uno spettacolo molto divertente, leggero e polare, tuttavia contornato dal risvolto malinconico che è sempre in agguato nell’estetica goldoniana.

Le donne delle “Baruffe” sono in attesa, hanno una decisa urgenza, quella di non far passare un altro inverno senza essersi maritate. I loro uomini sono pescatori e, presto o tardi, dovranno andare per mare. «Per raggiungere questo scopo, l’anello e il matrimonio, le regole di Chioggia vanno rispettate – spiega lo stesso regista Paolo Valerio nelle note di regia - e le differenze di censo tra pescatori sono semplici ma chiare. Il mondo femminile, fatto di famiglie e relazioni, di lavoro al merletto e di sogni d’amore, di attesa e di vitalità, è il luogo della strada. Accanto, il canale, il mondo degli uomini del mare che tornano per ripartire... Ognuno di questi personaggi – terreni, acquei, innocenti e rudi – è importante, da costruire sul palcoscenico, avventurandosi oltre i suggerimenti del testo».

Parlando del suo lavoro, il regista lo definisce come «uno spettacolo corale, dove l’idea di scenografia condivisa con Antonio Panzuto, abolisce le sottili pareti delle case per andare oltre ed entrare ancora di più nelle anime dei personaggi – spiega Paolo Valerio - Lo spazio esterno è il luogo di ritrovo dei popolani, del commercio, il luogo delle promesse d’amore, delle gelosie e delle baruffe, il luogo neutro in cui il popolo può incontrare liberamente i rappresentanti della giustizia e l’unico in cui il lieto fine sia possibile. E sullo sfondo dei festeggiamenti per i tre matrimoni appena celebrati, il tempo scorre, il Cogitore è in partenza, come Goldoni è in partenza per Parigi, ricordando le donne di Chioggia e le loro “Baruffe” d’amore.

«FOYER DELLA PROSA»

Si rinnova la collaborazione tra il Centro Servizi Culturali S. Chiara e il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento per i «FOYER DELLA PROSA», dieci incontri di approfondimento sulla rassegna, curati dai professori Claudia Demattè e Giorgio Ieranò. Per il secondo appuntamento della Stagione, venerdì 23 novembre, la sala “Anna Proclemer” del Teatro Sociale di Trento ospiterà l'incontro dedicato allo spettacolo «Le baruffe chiozzotte». Il dibattito sarà coordinato dal dott. Paolo Colombo, alla presenza degli attori della compagnia del Teatro Stabile del Veneto. L'incontro è aperto al pubblico – ingresso libero -  e avrà inizio alle ore 17.30.

«INTERMEZZI LETTERARI»

Durante la pausa dello spettacolo «Le baruffe chiozzotte», sempre all’interno del Teatro Sociale, sarà possibile assistere alla novità di questa Stagione: gli «INTERMEZZI LETTERARI», ossia una piccola recita della durata di 8 minuti circa, che avrà come protagonisti gli attori di Emit Flesti - Alessio Dalla Costa e Annalisa Morsella - e il prof. Massimo Rizzante, docente di Letterature comparate all’Università di Trento. La drammaturgia è di Giulio Federico Janni.


21/11/2018