Le importanti vie del centro storico

Palazzo Saracini Cresseri è situato in Via Manci che, in epoca rinascimentale, veniva chiamata Via Lunga o Contrada Lunga

[ foto Maria Luisa Brioli]

Palazzo Saracini Cresseri è situato in Via Manci che, in epoca rinascimentale, veniva chiamata Via Lunga o Contrada Lunga, proprio perché era la via più lunga del centro storico. Questa, collegandosi alla Via o Contrada Larga (l’odierna Via Belenzani), permetteva il collegamento tra il Castello del Buonconsiglio, sede dei Principi Vescovi e Piazza Duomo, dove sorgeva e sorge tuttora la Cattedrale, che era invece la sede religiosa. Osservando entrambe le strade, possiamo notare che le facciate affrescate sono numerose. Proprio per l'importanza di queste vie, in occasione del Concilio sono state promosse le decorazioni pittoriche che avevano lo scopo di abbellire il centro storico, esaltando anche il potere del Principato vescovile.

Inoltre la rilevanza di questa via è anche data dalla corrispondenza con il decumano massimo, l’asse est - ovest della Tridentum romana. Infatti, se si scavasse per circa tre metri sotto la pavimentazione, si potrebbero trovare resti della antica via romana.

IL RESTAURO

Il Restauro è una disciplina che si occupa della manutenzione, del recupero, del ripristino e della conservazione dei Beni culturali di particolare valore come opere architettoniche, pittoriche, scultoree e manufatti storici. Esso ci permette di mantenere la testimonianza della storia e della cultura del passato, che debbono essere conservate e valorizzate, per consentirne la disponibilità e la trasmissione alle generazioni future. Il restauro presuppone la conoscenza storica del Bene, per poter poi intervenire e permetterne la sua conservazione, fruizione e/o utilizzo. Il concetto di restauro risale ai primi decenni dell'ottocento con la figura di Viollet le Duc, primo architetto ad occuparsi di restauro architettonico. Dal 1931, grazie alla pubblicazione della “Carta del Restauro di Atene,” la conservazione dei beni culturali ha avuto sempre più attenzione e dedizione. Fu messo in chiaro che il Bene culturale possedeva un interesse comune superiore all'interesse privato. Essendo diversi i tipi di Beni culturali che possono essere soggetti al restauro, sono diversi i tipi di restauro. Principalmente possono essere suddivisi in restauro architettonico, pittorico e della pietra. Il restauro architettonico riguarda le strutture dell’edificio come, colonne, pilastri, solai, ma anche le parti lapidee o gli affreschi che ne rivestono le facciate o gli interni. Nel corso della storia, sono stati diversi gli atteggiamenti dei teorici del Restauro nei confronti dei Beni: alcuni decisero di restaurare gli edifici secondo i caratteri dell'epoca nella quale erano stati costruiti. Viollet le Duc per esempio, promosse il “Restauro stilistico”, riproponendo i caratteri del Gotico sui monumenti oggetto del restauro (come nella cattedrale di Notre Dame di Parigi).

Altri, al contrario, ritenevano che fosse necessario apportare alcune modifiche rispetto allo stato originario, inserendo caratteristiche e materiali del proprio tempo. Cesare Brandi, altra figura di spicco (è stato direttore dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma) affermò che una ricostruzione non può avere lo stesso significato dell’originale, perché avrebbe potuto diventare storicamente ed esteticamente un falso. L’architetto che si occupava del restauro doveva dunque lasciare, con la sua creatività, una traccia della sua epoca.

Il restauro della pietra e degli affreschi prevede tre fasi fondamentali: pulitura, consolidamento e protezione per preservare il Bene dalle intemperie e da altri fattori esterni come l’inquinamento atmosferico.

Il palazzo Saracini Cresseri è stato oggetto di diversi restauri: quelli documentati risalgono al 1862, 1895, alla fine del 1970 e nel 1988; il più recente, risale alla primavera-autunno del 2019. Alla cerimonia di restituzione del Bene alla cittadinanza, il 22 novembre, sono intervenuti anche alcuni studenti “Apprendisti Ciceroni” del Liceo Scholl, in rappresentanza di tutti gli Istituti Superiori, partecipanti al Progetto FAI, per riaffermare l’importanza della tutela e salvaguardia del patrimonio storico artistico e paesaggistico locale, sia per le generazioni presenti, ma ancor più per quelle future. La collaborazione tra Enti pubblici e privati si è rivelata importante e virtuosa, per la conservazione e valorizzazione di una straordinaria memoria del nostro passato.

Cecilia - Clara

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11/03/2020